L’avvocato di Daniele Bosio si è fatto sentire. Una sorta di rilievo, una sorta di protesta, nei confronti delle aurotità filippine. Ragionamento del legale: il diplomatico italiano, con una vicenda di pedofilia e di traffico di bambini, non c’entra niente, è tutto un equivoco. Però le autorità filippine non ce lo fanno spiegare.
Daniele Bosio, ambasciatore italiano in Turkmenistan, tarantino 46enne, è detenuto nelle Filippine perché, sulla base di una denuncia presentata da un’attivista australiana, le autorità di Manila lo hanno ritenuto violare le leggi in materia di tutela dei minori. Lo accusano di traffico e abuso di bambini. Lui sin dall’inizio si è giustificato dicendo di avere pagato la giostra ai tre bambini.