Si torna al ministero oggi. Da una parte sindacati e sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova: dall’altra, l’azienda. Stavolta, però, il caso Teleperformance non è “solo” quello della trattativa estenuante di dieci giorni fa, quando si finì in piena notte decidendo, appunto, per l’aggiornamento a oggi. Stavolta si affronta il tema generale della questione-call center, quella cioè fatta di mancato rispetto delle norme, anche a carico dei gestori e a cascata, a carico dei dipendenti. Per ciò che riguarda la vicenda specifica di Teleperformance, il call center di Taranto vede a rischio la posizione di circa 2400 lavoratori, ai quali l’azienda vorrebbe far accettare una decurtazione dell’orario di lavoro (e conseguente decurtazione dello stipendio) altrimenti l’insediamento tarantino, ritenuto improduttivo, verrebbe chiuso. I rappresentanti dei lavoratori rammentano invece che Teleperformance ha intascato milioni e milioni di euro di contributi pubblici e di questo bisogna tenere conto. Il vertice odierno, nelle premesse, sembra da dentro o fuori.