Di seguito un comunicato diffuso dall’azienda sanitaria locale di Lecce:
Una nuova Torre, la quarta, e un’altra sottoposta a profondo restyling. Con la posa della prima pietra, il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha aperto ufficialmente il cantiere che cambierà il volto – e la storia – dell’Ospedale “Ferrari” di Casarano, rendendolo una struttura più moderna, funzionale, adeguata alle norme antincendio e antisismiche e al passo con i tempi dal punto di vista della dotazione strumentale e diagnostica:
“Abbiamo fatto un investimento – ha esordito il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – per ammodernare questo ospedale e per potenziarlo. Era un impegno che avevamo da tempo e che abbiamo onorato”.
Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco di Casarano, Gianni Stefàno, gli assessori regionali Loredana Capone e Salvatore Ruggieri, il vicario del vescovo della Diocesi di Nardò-Gallipoli, mons. Gino Ruberto, il presidente del Comitato pro Ospedale “Ferrari” Claudio Casciaro, i sindaci del comprensorio, associazioni, operatori sanitari e semplici cittadini. A fare gli onori di casa il direttore medico dell’Ospedale “Ferrari”, Gabriella Cretì, e il Direttore Generale ASL Lecce, Ottavio Narracci che, assieme al Direttore Sanitario Antonio Sanguedolce e al Direttore Amministrativo Antonio Pastore, ha impresso una forte accelerazione all’iter procedurale, passato nel giro di un mese dall’approvazione del progetto esecutivo all’avvio dei lavori.
“Con questa cerimonia – ha detto il sindaco di Casarano nel suo saluto – comincia un nuovo percorso per costruire una sanità adeguata ai bisogni dei territori che vada al di là degli steccati e dei campanili e possiamo farlo insieme, con il sindaco di Gallipoli e il presidente della Regione”. Una sollecitazione raccolta dal presidente Emiliano: “Oggi – ha rimarcato – è anche un’occasione per riabbracciarsi un po’ tutti quanti. È qui presente il Sindaco di Gallipoli insieme ai sindaci del comprensorio, che ringrazio tutti. È chiaro che quando si dialoga, normalmente si trovano delle soluzioni. Purtroppo, la legge impone ai Presidenti di Regione, a volte, di fare delle scelte impopolari, come scegliere tra due ospedali distanti solo 15 chilometri l’uno dall’altro. Scegliere, ovviamente, non in termini di chiusura, come qualcuno andava dicendo, ma di classamento”.
“Noi ci auguriamo – ha evidenziato il Presidente della Regione Puglia – che la collaborazione tra le strutture sanitarie possa in qualche maniera lenire il dolore, il disappunto e il dispiacere per questo classamento. Ogni pietra di questi ospedali è costata sacrifici e tanto lavoro e rappresenta delle storie bellissime di persone meravigliose che si sono impegnate nel passato. Mi rendo conto, quindi, che tutti i cambiamenti possano generare dolore, ma poco alla volta vanno superati. Ovviamente, io ho bisogno dei sindaci, perché la loro saggezza, la loro capacità di dialogo è di fondamentale importanza. Io sono certo che grazie ai lavori che inauguriamo oggi, questo processo di dialogo collaborativo ci consentirà di superare il legittimo disappunto del passato”.
“Si tratta – ha concluso Emiliano – di due città e di due ospedali straordinariamente importanti e se riusciranno a collaborare tra di loro sarà determinante. Dipenderà da tutti noi. Sono molto felice di essere qui, perché ero rammaricato dal fatto di non essere riuscito a spiegare fino in fondo le ragioni di una scelta dolorosa per questa comunità. Mi auguro che il futuro sia pieno di concordia e di collaborazione”..
Per il Direttore Generale, Ottavio Narracci, l’apertura del cantiere per quarta Torre dell’Ospedale “segna una nuova pagina della storia sanitaria di questo territorio, che avrà una struttura adeguata alle norme e in grado di assicurare percorsi diagnostici, clinici e chirurgici all’altezza di un ospedale moderno”. “Poniamo la prima pietra – ha aggiunto – per la quarta Torre, che tecnicamente consentirà all’ospedale di conquistare il suo assetto strutturale e organizzativo che gli permetterà di continuare la propria storia. L’intervento serve per mettere in sicurezza la struttura e per rispettare i requisiti di accreditamento che, negli anni, sono cambiati. Con la quarta Torre potremo sistemare tutta l’area medica e i servizi dell’ospedale e potremo anche suggerire nuove soluzioni, ad esempio mantenere un reparto come la Neurologia. La Regione ha già dato prova di saper fare scelte oculate mantenendo Malattie Infettive a Galatina, così come auspichiamo che Pneumologia possa continuare la sua attività a Gallipoli. Nella terza Torre, inoltre, confluiranno la parte chirurgica ed altri reparti, tutte attività che sono il frutto della realizzazione della quarta Torre che assume perciò un valore strategico, mettendo in ordine tutto l’ospedale, che deve mantenere i requisiti logistici, tecnologici e strutturali adeguati ai compiti che deve svolgere, qualsiasi sia il suo livello. Oggi i due ospedali, Casarano e Gallipoli, sono un avamposto per quest’area del Salento e devono perciò dialogare, in una prospettiva ampia che coinvolge il nuovo ospedale del Sud Salento e il nuovo Dea di Lecce, una configurazione che fornirà un assetto definitivo e risolutivo a tutto l’organizzazione sanitaria del Salento. In più Casarano avrà una nuova sede di distretto e un poliambulatorio distrettuale, per la cui realizzazione partirà a breve l’iter per impiegare i fondi strutturali. Trai 14 milioni dell’articolo 20 e i 10 dei fondi Fesr si stanno impiegando su Casarano investimenti strutturali di natura sanitaria per circa 24 milioni di euro, un budget cospicuo che sicuramente rappresenta una boccata d’ossigeno per l’economia di questa vasta area. Per realizzare tutto ciò – ha rimarcato Narracci – abbiamo bisogno di un processo di coesione, di un clima di serenità e armonia sociale, oggi testimoniato dalla presenza dei sindaci, dei sindacati e dei cittadini”.
Il sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, intervenuto a margine, ha sottolineato che “le battaglie non si fanno a discapito di un’altra comunità, per questo vogliamo costruire una battaglia comune con tutti i sindaci perché l’obiettivo di tutti è una sanità che funzioni, capace di risposte efficienti ed efficaci. Io, per quello che è nelle mie possibilità, darò una mano a questo percorso”.
Scheda tecnica dell’intervento
L’opera rientra tra gli interventi previsti nell’Accordo Quadro ex art. 20 Legge 67/88 con un finanziamento di 14.210.000 euro, di cui il 95 % a carico dello Stato e il restante 5% a carico della Regione Puglia. Serviranno 36 mesi all’impresa appaltatrice, la Edilcostruzioni srl da Vitigliano di Santa Cesarea Terme, per ultimare l’intervento che, di fatto, riconsegnerà alla comunità casaranese un nosocomio completamente rivisto alla luce del Decreto Ministeriale 70/2015 e del Piano di Riordino ospedaliero previsto dal Regolamento regionale 7/2017.
Con due idee che costituiscono l’ossatura del progetto: razionalizzare e, soprattutto, migliorare l’offerta sanitaria complessiva dell’ospedale. Obiettivi che, secondo il progetto curato dall’ingegner Antonio Leo, saranno raggiunti concentrando l’attività sanitaria principalmente, ma non esclusivamente, nelle Torri 3 e 4. Nella prima, infatti, sarà convogliata l’attività chirurgica, anche perché in essa è già presente un blocco operatorio realizzato relativamente di recente, mentre l’area medica (con le degenze) occuperà la nuova Torre.
Dal punto di vista costruttivo si tratta di strutture “basse” (tre piani fuori terra, uno seminterrato) e molto flessibili per quanto riguarda la logistica, perfettamente in linea con i dettami della costruzione e gestione di strutture sanitarie, imperniati sulla suddivisione dell’area sanitaria per intensità di cura. L’area chirurgica e l’area medica così organizzate saranno messe in comunicazione con una serie di servizi essenziali per il loro corretto funzionamento.
Novità importanti anche per l’accesso dell’utenza. Il progetto contempla la realizzazione di una nuova hall di accesso, con l’accoglienza e l’indirizzamento dell’utenza nettamente separati dall’accesso d’urgenza. La struttura di accoglienza sarà poi direttamente e comodamente collegata con l’area di parcheggio dedicata all’utenza e nettamente separata dalla viabilità dei mezzi di soccorso e d’urgenza. Facilitati anche gli spostamenti, giacché l’area di accoglienza sarà posizionata baricentricamente rispetto a tutte le attività del nosocomio, garantendo percorsi a piano terra veloci e privi di barriere architettoniche.
La quarta Torre, per un totale di 6.700 metri quadri distribuiti sui quattro piani, ospiterà al piano terra un nuovo e più funzionale CUP direttamente collegato con l’area prelievi e il laboratorio analisi e con l’area farmaceutica, senza tuttavia interferire con le attività sanitarie legate alle aree di degenza. L’area delle degenze mediche, opportunamente aggiornate e dotate di idonei sistemi di sicurezza per pazienti e personale, oltre che pensate anche per accogliere utenti non deambulanti, occuperà i due piani superiori, mentre il seminterrato ospiterà vai tecnologici, archivi e depositi.
Al termine dell’intero programma di intervento strutturale, inoltre, il Pronto Soccorso sarà spostato nella terza Torre e direttamente collegato con il gruppo operatorio, riducendo di fatto tempi e spazi degli attuali percorsi. Realizzate ex novo sia la “camera calda” sia l’area di diagnostica per immagine, con un investimento di 2 milioni per l’acquisto di apparecchiature e l’aggiornamento tecnologico. L’intervento alla terza Torre riguarderà una superficie di circa 1.600,00 metri quadri, con la realizzazione di una nuova area degenza vicina al Pronto Soccorso, la ristrutturazione di parte del piano seminterrato e l’adeguamento alla normativa sismica delle due aree di intervento.
Nelle restanti due Torri, la 1 e la 2, verranno concentrate le attività con durata H12: area ambulatoriale, servizi logistici, amministrativi e uffici operativi.
Significativa l’attenzione posta al decongestionamento della viabilità di “soccorso” del nosocomio, con la creazione di percorsi distinti per l’emergenza e per l’utenza grazie ad un ingresso completamente separato, il che avrà una notevole ricaduta positiva anche sulla viabilità comunale adiacente.
Infine, il progetto tiene conto anche del tema del consumo del suolo. L’impatto sul territorio sarà ridotto al minimo, poiché la quarta Torre sorgerà sulla stessa superficie oggi occupata dalla vetusta struttura su due piani costruita alla fine degli Anni ‘60 e adibita a servizi amministrativi. La sua demolizione segnerà il vero e proprio passaggio di testimone tra il vecchio e il nuovo Ospedale “Ferrari”.