Di seguito, dal blog di Alessandro Marescotti, responsabile dell’organizzazione Peacelink, ripreso dal blog del Fatto quotidiano:
Mi sveglio stamattina e apro la finestra per cambiare l’aria.
Voglio fare un esperimento: colloco tra l’esterno e l’interno di una stanza della mia casa l’analizzatore Ipa che PeaceLink ha in dotazione e con cui stiamo effettuando un monitoraggio parallelo. E’ una strumentazione identica a quella dell’Arpa (stessa marca, stessa tecnologia, taratura recentemente eseguita nel laboratorio tedesco della casa madre) e misura gli Ipa (idrocarburi policiclici aromatici) che sono potenzialmente cancerogeni e genotossici.
Voglio vedere: che aria faccio entrare in casa?
I dati che compaiono i dati sul display sono terribili. La media è 41 ng/m3. Nel quartiere Tamburi quattro anni fa Arpa trovava una media di 20 ng/m3 (Relazione tecnica preliminare sul benzo(a)pirene del 4 giugno 2010).
L’aria che entra in casa mia è peggiore di quella che avrei respirato sdraiandomi davanti al tubo di scappamento della mia auto. Che è 35 ng/m3.