Da 18 giorni il sindaco di Martina Franca non risponde a una domanda che da qui gli viene posta a proposito del tributo Tares, una cosuccia da nove milioni 168 mila 405 euro e 72 centesimi che devono pagare tutti i contribuenti martinesi. Una cosuccia che rappresenta un aumento a carico dei contribuenti, rispetto alla Tarsu dell’anno scorso, del 34,83 per cento.
Una cosuccia che temiamo essere originata da calcoli non chiari. E allora chiediamo spiegazioni al sindaco. Ma lui non risponde. Eppure sono soldi dei cittadini, serve chiarezza. Il sindaco Franco Ancona non risponde. Se pensa che ci fermiamo è un illuso. C’è pure un contatore, che si nota nella parte destra della home page. Da qui la domanda parte di nuovo. Oggi e ogni giorno, fin quando non arriverà una risposta. Che dovrà essere convincente.
Per lei, sindaco di Martina Franca, è normale che un conto riportante 334 mila euro e un conto che poi quei 334 mila euro non li riporta più, hanno lo stesso totale?
Questo totale è l’origine della determinazione del tributo Tares, che viene pagato con soldi dei cittadini: 9 milioni 168 mila 405,72 euro.
Agostino Quero
Di seguito, a colori e con il logo aziendale, il prospetto riassuntivo del piano economico presentato dalla Tradeco (gestore del servizio rifiuti) al Comune di Martina Franca il 2 settembre 2013; a seguire, monocolore, il prospetto riassuntivo del piano economico presentato dalla Tradeco al Comune di Martina Franca il 16 luglio 2013. Si notino, per ciascun prospetto riassuntivo, la voce CK (ammortamenti, per intendersi) e il totale:
L’IRAP viene calcolata e pagata su base territoriale perchè ogni regione, sulla base delle proprie esigenze, può deliberare di applicare un’aliquota diversa rispetto a quella stabilita dalla normativa nazionale che è del 3,90%. La reione Puglia, da diversi anni, ha aumentato l’aliquota IRAP al 4,82%. Quindi, le imprese che svolgono attività in Puglia, anche se con sede legale in altre regioni, nella propria dichiarazione IRAP, devono calcolare il valore della produzione conseguito in PUGLIA ed apllicare e versare l’IRAP al 4,82%. Addetti ai lavori che redicono normalmente le dichiarazioni IRAP sono i commercialisti. Commercialisti che, con il loro bagaglio culturale e professionale, si trasferiscono negli enti locali quando vengono nominati revisori dei conti. Quindi, se i revisori dei conti svolgono l’attività di commercialisti sanno che l’IRAP in Puglia è al 4,82%. Dopo questa premessa passiamo al fatto che ci riguarda: nella relazione della TRADECO realtiva al PEF TARES verificata dai revisori dei conti del comune di Martina l’aliquota IRAP applicata è del 3,90%. A questo punto viene il sospetto che i revisori dei conti forse non sono commercialisti o non svogono l’attività di commercialisti perchè altrimenti di questa elementare errata applicazione dll’aliquota IRAP almeno se ne sarebbero dovuti accorgere. Poi si può discutere se nella loro clienetla ci sono aziende di trasporto perchè, se ci dovessere essere, anche lì la cosa non torna in merito a quanto rilevato dal Consigliere Martucci (che svolge altra attività e che i revsiri devono supportare con il loro operato) per il tre ruote, 2 km di percorrenza per ogni litro di carbutrante(?)! Nella nota integrativa al bilancio la TRADECO afferma che l’IRAP non la versa. Quindi, nella relazione c’è un costo che non sostiene.
Grazie per il suo intervento. Una preoccupazione ulteriore riguardo ai conti che tanto ci preoccupano. A questo punto dovranno essere i revisori dei conti comunali di Martina Franca a dire una parola di chiarezza. Grazie per il contributo che lei ha portato. (agostino quero)