Diciotto bambini su cento, in Puglia, vivono in condizioni di povertà assoluta. Per l’esattezza si tratta del 18,2 per cento. Insomma, volendo fare una specie di media matematica, se vedete un gruppo di cinque bambini, uno di loro non sa se mangerà, a pranzo.
Cioè, non possono fare fronte, le loro famiglie, neanche ai bisogni elementari. Si tratta di circa 137mila minorenni pugliesi, dati Save the children riferiti all’anno scorso. C’è un aumento di percentuale, per i minori in condizioni di povertà assoluta, del 2,7 per cento rispetto al 2012. Insomma una situazione già gravissima, è peggiorata. Questo accade, peraltro, nell’ambito di un contesto italiano da rabbrividire. Peraltro, la Puglia presenta dei dati che sono peggiori rispetto alla media nazionale, che parla di povertà assoluta per il 13,8 per cento. Alti dati ancora, ad esempio: l’81,1 per cento di famiglie con minori riduce la spesa per gli alimenti o compra cibi di qualità inferiore (dato nazionale: 68 per cento), Non si tratta solo di povertà materiale. Un esempio su tutti, il 61,6 per cento di minori in età fra i 6 e i 17 anni, nel 2013 non ha toccato un libro. Media nazionale: 47,9 per cento.
Territori urbani che vedono concentrarsi l’infanzia proprio lì, nelle città in cui l’infanzia si vive piuttosto male, con scarse possibilità di gioco e con la presenza di automobili a condizionare l’ambiente. E poi, la condizione sociale che impone di andarsene: Bari è la terza città italiana per decremento di popolazione di minorenni, con il -1,7 per cento rispetto all’anno prima. Foggia è undicesima nella classifica che, manco a dirlo, vede le città del sud ai vertici.