“Salve volevo avvisarvi in merito al concorso da n.1 posto di istruttore amministrativo” ci scrive un lettore. Uno che ha partecipato a quel concorso per un posto, svolto a Martina Franca e che poi ha visto assumere 24 persone da parte del Comune di Martina Franca.
Ecco di cosa ci avvisa il cittadino: “i quiz della prova preselettiva che ci hanno somministrato erano estratti tutti dalla banca dati pubblicata dal Comune di Roma per il concorso fatto per 300 istruttori amministrativi fatto mi pare nel 2012. Tale banca dati era presente in internet già prima del nostro concorso per cui o il Comune di Martina Franca pubblicava una banca dati sua e la pubblicava oppure ci avvisava che tali quiz erano presi da quella banca dati già presente in internet con relative risposte. La banca dati si trova nel sito mininterno concorsi e si può accedere a tale banca con una semplice registrazione e in altri siti. L’unica differenza è che i quiz di Roma avevano 4 opzioni di risposta invece i quiz di Martina Franca solo 3 ma per il resto identiche pure le virgole. Tutto dimostrabile carte alla mano”.
Quel sito internet non è il sito istituzionale del ministero dell’Interno, va chiarito. Le domande sono contenute in un calderone di argomenti e, in cima alla pagina, il riferimento al concorso del Comune di Roma è più che evidente.
Bisogna auspicare che anche la Magistratura di Taranto sia come quella di Roma, visto quanto sta accadendo negli ultimi giorni nella capitale.
Grazie per il suo intervento. C’è però da chiarire un aspetto, può trattarsi di una procedura regolare, quella di riproporre quiz già diffusi altrove? Dato il suo nickname può dare delucidazioni al riguardo. (agostino quero)
Forse ad Anci sfugge lo spessore criminale dei protagonisti di quello che sta accadendo a Roma perché sicuramente, se lo avesse saputo, non avrebbe messo sullo stesso piano la vicenda del concorso di Martina con tutto quello che si legge su Roma. Forse dovrebbe approfondire il ruolo svolto negli anni 70 inizi anni 80 dai Nar, così come dovrebbe chiedersi chi è stato Carminati, amico di scuola di Fioravanti (condannato per la strage di Bologna), Diotallevi, erede di Pippo Calò il cassiere della Mafia. E’ gente per la quale un giornalista dell’Espresso, per il solo fatto di aver scritto sul loro conto, da anni è costretto a girare scortato e qualche giorno fa, malgrado la scorta, ha rischiato di essere speronato.
Grazie per il suo intervento. Quella di Roma si rivela in effetti una vicenda di enorme gravità. Rammentiamo anche che Salvatore Buzzi, l’altro sodale di Carminati, è uno che venne condannato perché ammazzò il suo socio in affari, la questione riguardava assegni non esattamente puliti. Poi gli venne pure concessa la grazia. Ricordiamo che ci sono politici coinvolti direttamente, come l’ex sindaco Gianni Alemanno che è indagato, poi ci sono le intercettazioni che di giorno in giorno fanno saltare fuori altre cose ancora. Una vera indecenza che disonora l’Italia. (agostino quero)
Mi sa tanto che il sig. Antonio vuole distogliere l’attenzione da un fatto grave che sarebbe accaduto a Martina in occasione di un evento straordinario, raro, come un concorso pubblico a seguito del quale si è proceduto all’assunzione per tutta la vita lavorativa di pochi soggetti. Pagati con soldi pubblici, anche miei. Ho solo auspicato che la Magistratura di Taranto faccia la sua parte come l’ha fatta quella di Roma. Il livello di gravità di quanto accaduto ritengo non sia da considerare: se c’è reato deve essere comunque perseguito, sempre. Spetta alla Magistratura stabilirlo svolgendo il suo ruolo. Non spetta a noi decidere l’entità della gravità del fatto.
Ma chi è che vuole distogliere l’attenzione da questo episodio? Guarda che, dopo l’intervento di Martucci in cui quest’ultimo faceva capire di voler portare le carte in tribunale perché i giudici potessero accertare la regolarità della procedura, sono stato uno dei pochi, se non l’unico, tra i partecipanti a questi forum a condividere in pieno questa proposta. Solo che rispetto a tanti che fanno polemiche inutili sono per passare ai fatti. Ho sempre apprezzato come politico il compianto Avv. De Giorgio che denunciava alla procura e non faceva inutili polemiche o proclami come taluni consiglieri attuali o passati. Fossi stato uno dei 705 partecipanti e avessi avuto il sospetto di procedure irregolari non mi sarei fermato a protestare da queste pagine ma avrei già presentato ricorso al Tar chiedendo la sospensiva; accettando di correre il rischio di essere condannato alle spese se le mie istanze fossero risultate infondate. Stando al comunicato dell’altro giorno del sindaco a tutt’oggi nessuno dei 705 partecipanti ha proposto ricorso. Una curiosità: si è svolto il concorso per 1 agente di polizia locale cui hanno partecipato 125 concorrenti. Successivamente è stato comunicato che questo concorso, attraverso lo scorrimento della graduatoria, avrebbe portato (come ha portato, credo) all’assunzione di altre 5 unità, oltre il vincitore. Come mai nessuno ha detto una parola a riguardo? Sia ben chiaro anche io, pur non capendo nulla di questioni amministrative, condivido che avrebbero dovuto seguire tutt’altro percorso nello svolgimento dei concorsi. Se, come è giusto che sia, vogliamo essere i difensori della legalità, per essere credibili e non dare l’impressione di essere mossi da un interesse particolare, dobbiamo farlo sempre e non già a corrente alternata.
Da quello che leggo ed interpreto, apprezzo che il mio auspicio affinchè la Magistratura di Taranto faccia lo stesso percorso di quella di Roma è condiviso dal sig. Antonio.