Dopo l’autopsia, compiuta ieri a Lodi, il corpo è a disposizione dei familiari. Si può organizzare il funerale. Il suicidio è ipotesi compatibile con la ferita alla gola, inferta con un vetro rotto. Il suicidio, del 34enne Giuseppe Spinelli originario di Altamura: quanto dichiarato da Marcella Ninni, 42enne di Santeramo in Colle, che con l’uomo era nel bed and breakfast di San Colombano al Lambro. Separato lui, sposata lei. Avevano una relazione. Erano colleghi e le trasferte, per l’azienda telefonica, erano occasioni per stare insieme. Lontani e tranquilli, come nel b&b Lombardo. Solo che, la ricostruzione sulla quale lavorano gli investigatori si basa su questo, giovedì notte in quella stanza è successo qualcosa di scatenante. La droga ha avuto il suo ruolo, per quello che dalla donna è stato descritto come un raptus. Forse, anche, una furibonda lite, magari causata dalle pressioni di lui perché lei, trascorso ormai un anno della relazione clandestina, lasciasse il marito. Autopsia, suicidio compatibile con la ferita che ha sgozzato Spinelli. Ma l’esito definitivo sarà dopo gli esami tossicologici. E c’è una pietra insanguinata, una pietra non piccola. Fra le tante tracce di sangue trovate nella scena mortale, questa è più particolare. È nel giardino, la pietra, ed è ritenuta riconducibile, la macchia di sangue, all’ematoma sulla nuca di Giuseppe Spinelli.