Di seguito il comunicato:
Inizia con un nuovo sodalizio, il 2025 di Gruppo VéGé: a partire dal prossimo 1° gennaio, nel Primo Gruppo della Distribuzione Moderna nato in Italia, farà il suo ingresso Happy Casa Store, l’insegna facente capo a General Trade, specializzata in casalinghi, piccoli elettrodomestici, articoli da regalo, giocattoli, accessori auto/moto, garden e bricolage.
Nata a Martina Franca (TA) nel 2008, Happy Casa conta un fatturato 2023 che supera i 330 milioni di euro con la previsione di un fatturato 2025 per oltre 500 milioni di euro, 160 punti di vendita in 17 regioni per un totale di oltre 200.000 mq di superficie di vendita e più di 1.600 dipendenti.
La rete di vendita di Happy Casa si struttura attraverso 3 format: Happy Casa Store (1.000 -1.300 mq), Happy Casa Store Maxi (1.301-2.000 mq) e Happy Casa Store Iper (2.001-3.500 mq). A questi si aggiunge una presenza online consolidata grazie al canale e-commerce
L’ingresso di General Trade rappresenta così un rafforzamento nel settore drugstore di Gruppo VéGé che riunisce 31 imprese con competenze multicanali che spaziano dagli Ipermercati alle Superette, dai Cash&Carry all’AFH, dai Supermercati ai Superstore, dai punti vendita specializzati all’On-Line e che negli ultimi 10 anni è stato protagonista di una crescita ininterrotta con un fatturato 2023 di 13,78 miliardi di euro con un aumento del 9,4% sul 2022 e con una previsione di fatturato 2024 pari a 15,28 miliardi di euro con un ulteriore incremento stimato del 10,88%.
“L’ingresso di General Trade rappresenta un grande risultato nella ricerca di realtà eccellenti nell’ambito del progetto VéGé 2030, con la volontà di affiancare alla nostra rinomata leadership nell’alimentare, anche traguardi ambiziosi nel Non-Food.” commenta il Cav. Giovanni Arena, Presidente di Gruppo VéGé “Con General Trade rinforziamo infatti un’area molto importante nell’assortimento moderno, e rappresenta un importante tassello della riorganizzazione della VéGé in 3 business unit: in primis in dettaglio moderno con ipermercati, superstore e supermercati, quindi l’area dell’ingresso con i cash&carry ed infine l’area non food con i drugstore e il bazar, in una strategia che per la crescita investe nella specializzazione e nella suddivisione per competenze specifiche.”