Chiama un cittadino e fa una premessa: non vuole essere citato, non vuole che si risalga in alcun modo a lui. Va bene. E allora inizia a parlare: “vorrei fare un appello alle forze dell’ordine, fra i tanti furti a Martina Franca c’è una emergenza di quelli nei garage. A noi hanno rubato una bicicletta da corsa, ma in ogni quartiere, con chiunque parli, sento di persone alle quali sono state rubate cose dalla cantina, dal garage, dal box. L’altro ieri a una signora, mi risulta: proprio l’automobile si sono portati. Hanno svuotato il bagagliaio da alcune cose che c’erano dentro, lo hanno caricato di utensili e poi se ne sono andati”.
Come dire: hanno fatto anche con comodo.
La percezione che ha la città di Martina Franca, in questo periodo, è dunque quella della paura. Ci mancava anche l’episodio di ieri sera, con la rapina a mano armata in una abitazione (ne parliamo in un’altra parte); la sera prima una rapina e un furto, nella stessa strada, praticamente uno di fronte all’altro il cinema e il negozio presi di mira. Adesso l’allarme-garage, quello delle biciclette da corsa, quello di qualsiasi cosa possa essere asportata perché magari viene rivenduta, come perfino l’olio, il vino, eccetera. Talvolta per fame autentica, talaltra perché saccheggiare e andare a rivendere, per dei ladri magari alle prime armi e non necessariamente stranieri, può significare l’entrata in un giro, quello della delinquenza.
Cosa può fare un’amministrazione pubblica: sollecitare ulteriori interventi per la sicurezza pubblica. Interventi che, attenzione, non mancano e la presenza delle forze dell’ordine si avverte, loro fanno bene e ottengono anche risultati, come i carabinieri che l’altra notte in due ore hanno risolto un furto in un negozio di telefonia da diecimila euro. Maforse bisogna intensificare ulteriormente e una visitina al nuovo prefetto, non solo per salutare, sembra abbastanza urgente che il sindaco la faccia.
La gente ha paura e sarebbe ipocrita non prenderne atto.