Federica Guidi, ministro dello Sviluppo economico, parla di “polemiche pretestuose”. Lo fa in riferimento alla vicenda delle autorizzazioni per le trivelle nel mare, non solo pugliese, alla ricerca di petrolio. In particolare, per quanto riguarda il territorio delle Tremiti, dice il ministro Guidi che il rilascio dell’autorizzazione riguarda una porzione del territorio marino oltre le 12 miglia dalla costa delle isole. Ieri il sindaco della località pugliese aveva peraltro evidenziato (dal suo punto di vista) che con un ristoro ambientale da 1929 euro annui, lo Stato mette in seria difficoltà l’ambiente marino, con la fauna gravemente a rischio.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è apertamente contro il governo: secondo il governatore pugliese è stato in qualche modo violato un patto di collaborazione fra istituzioni. Insomma, quello del governo è ritenuto, né più né meno, un tradimento rispetto alla volontà del territorio pugliese e degli altri territori. Perché, come testimonia la tabella nell’immagine (cliccare per ingrandirla) sono pronti altri 13 decreti di autorizzazioni alle trivelle in mare, dal delta del Po al Salento, per “sforacchiare” l’Adriatico alla ricerca di petrolio, come evidenziano i comitati no trivelle che hanno organizzato per domenica prossima a Termoli una manifestazione nazionale.
E allo Ionio non andrà molto meglio.