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Puglia, legge Tutolo: il consigliere regionale la difende ed attacca “due o tre urbanisti” Agricoltura, terreni e pale eoliche

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Di seguito un comunicato diffuso da Antonio Titolo, consigliere regionale della Puglia:

“Due o tre urbanisti continuano a sventolare la bandierina del consumo del suolo, però non spiegano agli agricoltori pugliesi se possono fare agricoltura, se possono fare trasformazione oppure se devono prendere i terreni e li devono affittare alle aziende dei pannelli fotovoltaici e delle pale eoliche, che danno loro 3.000 euro ad ettaro, così si mettono a casa davanti al caminetto e stanno tranquilli. Questi urbanisti – e qua un po’ mi fa specie – hanno paura del capannone di 500 metri quadri dell’agricoltore, ma non hanno paura, ripeto, dei 30mila ettari di richieste per pannelli fotovoltaici e pale eoliche soltanto in provincia di Foggia. Lì non si fiata, non si dice una parola”.
Antonio Tutolo, consigliere della Regione Puglia, Gruppo Misto, nell’ultima seduta consiliare del 23 dicembre scorso, ha ribadito il principio alla base della Legge che porta il suo nome, ricordando che l’indice di fabbricabilità fondiaria fino a 0,10 metri cubi/metro quadro per la realizzazione in zona agricola di nuovi fabbricati, qualora gli stessi siano strumentali alla conduzione del fondo o all’esercizio dell’attività agricola e delle attività a questa connesse, esclude completamente la residenza.Dopo Confagricoltura Foggia, anche l’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Foggia, attraverso una nota del presidente Gianpietro Di Mola, aveva dichiarato nei giorni scorsi che la cosiddetta Legge Tutolo “rappresenta un prezioso e atteso strumento normativo a sostegno dell’imprenditoria agricola. Un’attività pienamente rispettosa del territorio, che gli agricoltori sono i primi a proteggere e salvaguardare, nel loro stesso interesse”. Gli aveva fatto eco Raffaele Carrabba, presidente regionale della CIA Puglia, che ha manifestato il “sì, a riuso e trasformazione dei fabbricati con l’incremento dell’indice di edificabilità”, sottolineando che si tratta di una legge “che permette alle aziende che realizzano opifici di poterlo fare asservendo le superfici di proprietà, evitando l’acquisto di asservimenti da terzi che comporta un notevole aggravio di costi”.

“Questi urbanisti – prosegue il consigliere Tutolo – dicano che aboliamo l’agricoltura in Puglia, dicano esplicitamente che pannelli fotovoltaici e pale eoliche vanno bene, non consumano il suolo; quello che consuma il suolo è l’agricoltore. Questo controsenso lo devono spiegare loro agli agricoltori, perché se vuoi costruire un banale capannone per l’allevamento dei polli (magari semplicemente per evitare che tuo figlio se ne vada al Nord, a lavorare in una fabbrica come Charlie Chaplin in ‘Tempi moderni’) ti servono 15 ettari di asservimento. Se tu non ce li hai, se ne hai cinque di ettari, quei 10 che ti mancano li devi andare a comprare, e te li fanno pagare da 2.500 a 3.000 euro, non gli ettari di terreno, solo l’asservimento, cioè un pezzo di carta. Sai chi te lo vende quel pezzo di carta, quell’asservimento? Il grande proprietario terriero, che ha 2-300 ettari, che se ne deve fare di tutta quella potenziale cubatura? Te la vende.
Noi quindi facciamo, come spesso sta accadendo, i Robin Hood al contrario: togliamo ai poveri e diamo ai ricchi.
La trasformazione dei prodotti gli agricoltori la devono fare all’aperto o vogliamo permettere loro di realizzare i luoghi in cui si trasforma? Rispondano a questa domanda, altrimenti ci prendiamo in giro”.

Da qui l’esortazione all’assise consiliare a “fare un ragionamento completo: dal punto di vista agricolo siamo quelli che ci prendiamo la parte meno remunerativa, più rischiosa e più economicamente svantaggiosa, quella della produzione. Se non riusciamo a prenderci anche la trasformazione, sarà un fallimento. Queste misure legislative vengono apprezzate dagli agricoltori per questo motivo, perché hanno voglia di lavorare, hanno voglia di fare qualcosa, non di andarsene via”.


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