Di Agostino Convertino:
In principio fu Thomas Alva Edison con il suo fonografo, strumento di riproduzione della musica che dopo 120 anni di onorata carriera non mostra segni di cedimento. Nel dopoguerra, quando l’industria promosse seriamente il microsolco con la nascita del Long Playing, un serio concorrente insidiò i successi di vendita del giradischi: era il magnetofono, un piccolo registratore a bobine (dotato di microfono) che si ritagliò discrete fette di mercato con l’industria italiana in primo piano (brevetto Castelli). La ripresa mondiale dell’economia offriva standard di vita più leggeri e si avvertiva il bisogno di portare la musica fuori dalle case. Toccò al mangiadischi alimentato a batteria il compito di movimentare il tempo libero e grazie alla sua versatilità finì perfino sotto il cruscotto di molte Fiat 500 dell’epoca. Ormai la tecnologia dei semiconduttori, inventati negli Stati Uniti, cominciava a dilagare grazie ad una serie infinita di applicazioni soppiantando le vecchie, scomode e ingombranti valvole del passato. E finalmente, nel 1962, un brillante ingegnere olandese della Philips – Lou Ottens – indovinò un progetto che, contrariamente a quanto si possa pensare, tiene ancora banco nel mercato “vintage” dell’alta fedeltà: la musicassetta. E con essa vide la luce un apparecchio rivoluzionario, sempre su brevetto Philips, che grazie a leggerezza, trasportabilità, praticità d’uso e soprattutto basso costo (le cassette si possono sovraincidere) ha stabilito primati di vendita da capogiro. La stima di 100 miliardi di cassette vendute infatti è del tutto approssimativa (per difetto) e non conteggia le enormi scorte di magazzino che negli ultimi 25 anni hanno rifornito gli audiofili di tutto il mondo che non hanno rinunciato a riprodurre musica con le audiocassette. Il culmine del successo di questo prodotto arrivò grazie ai giapponesi della Sony che col loro rivoluzionario “walkman” offrivano una portabilità totale e una qualità sopraffina. Con cuffiette leggere e di gran suono e una autonomia ideale anche per il “jogging”. La cassetta è stata la regina del mercato fino all’avvento dell’ipod partorito dalla fertile mente di Steve Jobs. Grandi fasce di audiofili esigenti però non hanno mai abbandonato la riproduzione con cassetta per due validi motivi, legati tra loro: l’evoluzione tecnica dei nastri arricchiti con particelle di cromo e l’avvento di testine di alto livello avevano generato un mercato di macchine riproduttrici di altissimo livello, dal costo statosferico, che ancora oggi suscitano grande suggestione nell’ascolto. Ne è una riprova il mercato dell’usato “vintage” dove si spuntano cifre elevate per prodotti di alta qualità. Insomma, la creatura di Lou Otten sopravvive anche alla longevità del suo inventore che oggi è scomparso alla veneranda età di 94 anni lasciando sulla terra una leggenda ancora viva.
(foto: fonte la rete)