Un consigliere comunale di Martina Franca, Tommaso Caroli, ha illustrato ai giornali e ai siti locali come vuole procedere l’amministrazione pubblica con la politica del conguaglio Tares. Quella che vedrà riversarsi, nella settimana di Pasqua, un paio di decine di migliaia di comunicazioni che faranno andare per traverso parecchie colombe pasquali, perché gli aumenti Tares, rispetto alla vecchia Tarsu, sono da paura.
Il consigliere comunale Tommaso Caroli ha detto che viene predisposto, dal Comune di Martina Franca, un sistema di front office e di back office, per gestire al meglio le pratiche dei cittadini e limitare i problemi, appunto, gestionali e le contestazioni.
Chi si vede: le contestazioni. Che finora non ci sono state, ma magari ci presentiamo al front office (che poi è lo sportello al quale si rivolgono i cittadini, il fascinoso inglese significa un tavolo, una sedia e forse un vetro) e andiamo a fare la domanda delle domande. Quella alla quale il sindaco di Martina Franca non risponde da 170 giorni oggi. Quasi sei mesi cioè. Si trova in uno dei contatori della nostra home page (a breve lo spostamento nella sola pagina di Martina Franca: andranno avanti così) non esattamente amati da Francesco Ancona sindaco di Martina Franca e dai suoi sodali. Quella domanda riguarda direttissimamente il perché, il come, sia stato fatto il calcolo Tares a Martina Franca, perché il calcolo non sembra, ma è, sballato. Ma il sindaco non risponde. Quasi quasi vado al front office, chissà che lì qualcuno non si prenda la responsabilità che il sindaco di Martina Franca non ha saputo, non ha voluto o non ha saputo prendersi, per un conto che si ripercuoterà pesantissimamente alleggerendole (piaciuto l’ossimoro?) sulle/nelle tasche dei cittadini.
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