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Puglia, elezioni regionali e caos Forza Italia: Fitto su Berlusconi, “gioca a perdere. Io non prendo ordini” "Serve un'iniziativa di militanti e iscriti", dichiarazione dell'eurodeputato dopo l'offerta di candidatura dei berlusconiani ad Adriana Poli Bortone

fitto berlusconi
REPATRIATION 'MAIN SOLUTION' FOR MIGRANTS, SAYS BERLUSCONIOra serve un’iniziativa di militanti e iscritti per ripristinare le regole in seno a Forza Italia. Lo dice, in una dichiarazione, Raffaele Fitto parlando di Forza Italia e della “barriera” creata attorno a Berlusconi che, dice Fitto, ormai “gioca a perdere”. Di sé, il leccese ribadisce “non prendo ordini” e giudica l’offerta fatta dai berlusconiani ad Adriana Poli Bortone di candidatura alla presidenza della Regione Puglia, una scelta sbagliata perché è un ulteriore sfascio del centrodestra.
“Questa scelta di divisione è sia autolesionistica sia censurabile sul piano dello Statuto. E’ autolesionistica perché è un autogol, tipico frutto di una dinamica da triste finale di partita, in cui la caccia al ‘nemico interno’ vale più di ogni altra considerazione”. Serve anche, secondo Fitto, “una operazione-verità. Infatti, per quanto appaia assurdo a tutte le persone ragionevoli e intellettualmente oneste, dov’è una parte grande del problema? Parliamoci chiaro: da settimane, c’è chi ha fatto di tutto per escludere dalle liste alcuni amministratori e dirigenti (oltre ai consiglieri regionali uscenti), che hanno a loro volta lavorato bene e che da anni hanno contribuito a fare della Puglia, in tutte le competizioni elettorali, la Regione dei record per il nostro partito. Motivo? Sono ‘colpevoli’ di avere voti e consenso e quindi rischiano di essere eletti!”.
Continua l’eurodeputato: “E così un partito che si è sempre detto liberale usa questa situazione extralegale per escludere persone forti e capaci, e per deliberare fuori da ogni regola scelte di divisione. A maggior ragione, serve un’iniziativa. Sono in causa questioni fondamentali. Che strumenti di tutela ci sono se un partito non rispetta le sue stesse regole, estromette persone, esclude suoi membri e dirigenti regolarmente iscritti da possibilità di candidatura? Non è una ‘polemica interna’ o una ‘polemica pugliese’, ma una questione fondamentale di libertà e di democrazia”,
(foto: fonte la rete)

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