L’indagine venne commissionata dall’ex Ilva, tre anni fa, all’Istituto superiore di sanità che lo ha realizzato in collaborazione con il dipartimento prevenzione Asl Taranto. Ora i risultati, al termine del corposo lavoro di ricerca: nel latte materno, a Taranto e a Statte si registra in media il 28 per cento in più di diossine e Pcb rispetto al resto della provincia. Non ci sono, secondo le autorità sanitarie locali, particolari rischi per la salute.
Notizia riportata da Repubblica. “Nelle donatrici residenti a Taranto e Statte le concentrazioni degli inquinanti sono risultate più elevate, in modo statisticamente significativo, di quelle rilevate nelle donne residenti in Provincia con un aumento compreso tra il 18 e il 38% a seconda delle sostanze considerate (diossine, Pcb diossina-simili e Pcb non diossina-simili) e pari al 28% per l’insieme delle sostanze ad azione diossina-simile. Secondo i correnti approcci di valutazione, le concentrazioni di diossine e Pcb in entrambi i gruppi di donne sono associabili a una bassa probabilità di effetti avversi per la salute” è riportato. Si raccomanda la lettura dell’intero articolo su Repubblica.