Ottanta anni fa, il 16 maggio 1944, rom e sinti imprigionati nel campo di sterminio di Auschwitz. Il 2 agosto per ritorsione i nazisti li uccisero. La follia nazista fece in milione e mezzo di morti rom e sinti in Europa.
Giovanni Princigalli ha realizzato un cortometraggio che sarà in gara nel festival di Vienna in programma tra il 16 ed il 22 maggio. Il corto sarà preceduto dalla proiezione del film “La canzone di Aida”, primo lungometraggio di Giovanni Princigalli.
Scrive Giovanni Princigalli:
Nel 2002 ho girato il mio primo film in una famiglia di rom rumeni che viveva in un campo di baracche alla periferia di Bari. Vent’anni dopo, questa famiglia vive ancora in una baracca. La coppia che all’epoca era la protagonista del film, è ora in corsa alle elezioni comunali per il centro-sinistra. La loro figlia, Aida, nel 2002 era un’adolescente sorridente, innamorata di Di Caprio e che sognava di diventare una modella e una cantante. Oggi è madre e moglie. Soffre di depressione. Vuole divorziare e per questo è in conflitto con la sua famiglia. Ha anche avuto problemi con la legge dopo essere stata arrestata per furto. Questo film è soprattutto la storia della sua lotta per l’emancipazione, l’indipendenza e una nuova vita fuori dal campo.
Il film mostra diverse immagini del passato, molte delle quali mai viste prima e girate anche negli anni 2008 e 2014. Sono presenti anche delle animazioni poetiche per illustrare meglio l’immaginazione dei protagonisti.
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Nota: “La canzone di Aida” è un primo lungometraggio del regista. Il film è dedicato alla memoria di Franco Cassano, sociologo e deputato, che fu direttore della tesi di laurea di Princigalli e supervisore del suo primo documentario che fu girato nel 2002 in questa stessa comunità di rom rumeni.
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