C’è un livello giudiziario, nei confonti del senatore di Molfetta. Oggi l’ufficio di presidenza dela Giunta per le immunità del Senato (presidente un altro pugliese,Dario Stefàno) è convocato per le 14: all’ordine del giorno, calendarizzare la richiesta di arresto da parte della procura di Trani che vuole, appunto, arrestare Antonio Azzollini (foto: fonte la rete). Il senatore di Molfetta. Un livello giudiziario che si traspone anche al livello politico. Azzollini, esponente di Area popolare, senatore Ncd, fa dunque parte di una maggioranza che dei voti di Area popolare può anche avere bisogno, estremo bisogno talvolta. Area popolare, la parte Ncd di quello schieramento, si trova con il secondo caso nel giro di cinque giorni, dopo cioè la vicenda del sottosegretario Castiglione, indagato nell’ambito di mafia capitale. Indagato, non con richiesta di arresto come invece per Antonio Azzollini, il cui caso è dunque considerato più grave, in ambito politico: Renzi ha fatto sapere che in seno alla Giunta per le immunità, in caso di elementi chiari, il Pd vota per l’arresto: lo ha confermato una volta di più, anche Mario Orfini, presidente del partito democratico.
C’è poi un livello, che si potrebbe definire stilistico, dei comportamenti di un senatore della Repubblica, qualora dovessero essere definitivamente provate le responsabilità penali di Azzollini in rapporto al crac da cinquecento milioni di euro per il crac delle case Divina provvidenza di Bisceglie, Foggia e Potenza. Livello stilistico, si diceva: a parte frasi del tipo da ora qui comando io, quella che proprio non si può sentire è un’affermazione del tipo “vi piscio in bocca” alle suore. Lui. Azzollini, smentisce di avere pronunciato quelle parole. Secondo l’accusa, Antonio Azzollini, le avrebbe invece dette. Un senatore della Repubblica italiana.
E le suore cos’hanno risposto?