Ci sono presunte incongruenze tra verbali e registri dietro il riconteggio dei voti nelle 4 sezioni (circa 2.200 schede) che ancora mancano all’appello per capire se ci sarà bisogno o meno di andare al ballottaggio dopo 14 giorni per eleggere il prossimo sindaco di Lecce.
E’ quanto emerge dalla riunione dell’Ufficio Elettorale Provinciale, alla presenza dei rappresentanti dei due schieramenti politici interessati, per il completamento delle operazioni di scrutinio convocato per oggi pomeriggio nella sede della Polizia Locale di Lecce, in viale Rossini, e che, al momento, sta vagliando solo le schede della sezione numero 25, quella che era allestita nell’Istituto Tecnico ”Grazia Deledda” di Piazza Palio.
Perché si passino poi al vaglio anche quelle delle sezioni 26 (ITC ”Deledda”), 35 (Liceo Scientifico ”Banzi Bazoli”) ed 88 (Istituto ”Calasso”) si dovrà attendere altre tra le 24 e le 48 ore prima di capire come procedere per i successivi passaggi burocratici legati all’esito che verrà decretato.
Laddove venga confermato il ballottaggio, bisognerà infatti attendere la pronuncia a livello nazionale circa il prolungamento della campagna elettorale, con il secondo turno che potrebbe slittare addirittura fino ai primi di luglio. Stesso discorso in caso di proclamazione della candidata Poli Bortone quale nuovo sindaco già al primo turno, se avesse realmente superato il quorum del 50% più uno dei voti, considerato che a quel punto sarebbe logico attendersi ricorsi al Tar ed al Consiglio di Stato dalla parte opposta.
Dunque, ad oltre 24 ore di distanza, la città di Lecce ancora non può sapere chi tra Adriana Poli Bortone e Carlo Salvemini sarà il prossimo primo cittadino del capoluogo salentino. (leccesette.it)