Due medici dell’ospedale di Cerignola sono agli arresti domiciliari. Accusati di avere costretto a pagare cento euro, giovani pazienti intenzionate ad abortire. L’intervento di interruzione della gravidanza è a carico del sistema sanitario. I soldi, al cui versamento era subordinata la tempestività dell’intervento che deve essere eseguito entro i primi novanta giorni di gravidanza, venivano poi divisi a metà tra i due medici, gli unici non obiettori di coscienza in quell’ospedale.