Alle tre di notte, nella sede ministeriale, le parti si sono lasciate. Senza avere trovato un accordo, dopo 17 ore di riunione, per la vicenda dei call center Teleperformance di Taranto e Roma. Questo non significa che la vertenza sia chiusa in modo definitivo, ci sarà da lavorare tantissimo per venirne a capo, piuttosto: è quanto fa capire Andrea Lumino responsabile provinciale tarantino del sindacato Slc-Cgil. Il governo si è impegnato nei confronti dei committenti per mettere mano alle storture nell’applicazione delle commesse (vedi prezzi non in regola con le norme) e la cosa richiederà tempo. In quanto al problema specifico del call center di Taranto, non vale più l’intesa siglata due anni fa e scaduta il 30 giugno, per cui si torna alle condizioni originarie. “Non siamo arrivati ad un accordo perché l’azienda chiede misure fuori contratto che non sono disponibili alla contrattazione sindacale”, questo il parere di Lumino che chiede ai lavoratori di “mantenere la calma, noi vogliamo fare un accordo” ma che non sia penalizzante per i lavoratori. E l’intesa di due anni fa, è sempre stato detto, già lo era. All’atto pratico la situazione sembra questa: si va avanti un po’allo stato brado, in attesa di definire il quadro della situazione, in una vertenza che non è più soltanto quella di un call center ma che riguarda l’intero sistema dei call center e delle regole. Una vertenza che, proprio perché si è calata nel mettere mani al sistema, può essere ancora molto lunga e complicata.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, specificamente sollecitato ad intervenire sulla questione, ha detto che ci sarà una presa di posizione formale della Regione Puglia. La dichiarazione di Emiliano risale al confronto con le organizzazioni del territorio, ieri a Taranto: presa di posizione sollecitata da Giuseppe Massafra, segretario provinciale della Cgil.
Teresa Bellanova, sottosegretario al Lavoro, che ha partecipato alla riunione-fiume: “Tutti dovremmo ricordare che Taranto é una città sottoposta a enormi contraddizioni e gravi difficoltà occupazionali. proprio per questo ritengo che debba essere compiuto ogni sforzo e percorsa ogni strada per evitare di creare ulteriori problemi a questo territorio e ai suoi cittadini.
Personalmente considero irresponsabili tutti quei comportamenti che anziché puntare a trovare una intesa soddisfacente e onorevole per le parti, mirano a drammatizzare ulteriormente la situazione, impedendo nei fatti il raggiungimento di un accordo utile ai lavoratori.
Il Governo che proprio su Taranto ha un occhio attento e vigile e non permetterà a nessuno di utilizzare qualsiasi pretesto per acuire una situazione già complessa e delicata”.
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Di seguito un comunicato diffuso dal movimento 5 stelle, coordinamento della Puglia:
Sabato 11 luglio i consiglieri regionali pugliesi M5S incroceranno le braccia insieme ai dipendenti Ikea fuori lo stabilimento di Bari per la disdetta unilaterale da parte del colosso svedese di oltre 30 anni di contrattazione per oltre 6.000 dipendenti: “Una modifica del contratto integrativo aziendale incentrata solo sui tagli lineari al salario dei lavoratori – denunciano i consiglieri regionali M5S Antonella Laricchia, Gianluca Bozzetti, Rosa Barone, Mario Conca, Grazia Di Bari, Cristian Casili, Viviana Guarini e Marco Galante – in quanto si andrebbe a togliere dalle buste paga dei dipendenti, nel giro di un anno, circa il 20% del salario cancellando maggiorazioni domenicali, festive e prefestive, premi aziendali e premi produzione legando così premi e straordinari dei dipendenti alla produttività dell’azienda. Esprimiamo quindi la nostra solidarietà ai lavoratori Ikea affinché il lavoro continui ad essere un diritto sancito dalla Costituzione e non un ricatto.”
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Protesta dei lavoratori Scarlino, a Taurisano. Ad agosto scadranno gli ammortizzatori sociali per i 98 e in caso di mancato rinnovo sarebbero guai. L’azienda vuole la cassa integrazione straordinaria, con la conseguenza di lasciare a casa i due terzi della forza lavoro. La delocalizzazione in Polonia delle lavorazioni è alla base della crisi occupazionale nel Salento, secondo i lavoratori. L’amministrazione comunale di Taurisano ha chiesto un incontro urgente con il prefetto di Lecce.
(foto: Antonella Laricchia, fonte oltreilfatto.it)