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Ministro Fitto siamo sicuri che sul Pnrr tutto bene, giusto? Slitta anche la quarta rata da sedici miliardi di euro: Ue, senza fatti concreti niente soldi

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Nessuno vuole che il Pnrr si risolva in un buco nell’acqua per l’Italia. Questa premessa è doverosa. Non ci si sottrae, da qui, a questa premessa.

Il ministro Raffaele Fitto, pugliese, fra i più importanti ministri di questo governo per le deleghe a lui affidate, ha voluto rivedere quello che era il percorso avviato prima per il piano nazionale di ripresa e resilienza. Si è impiegato inevitabilmente del tempo, per rivedere la pianificazione. Si è perso tempo, secondo alcune versioni. Ora, dall’Unione europea, arriva un’altra ovvia considerazione: la quarta rata, da sedici miliardi di euro, slitta. Verosimilmente al 2024. Per un motivo semplice: senza progetti concreti niente soldi. Le pratiche per la quarta rata andavano presentate entro il 30 giugno. Il termine è passato invano. Ora, il diritto ma perfino il dovere, è quello di chiedere: poiché negli ultimi mesi, o più precisamente da quando è in carica Fitto, il percorso del Pnrr sembra piuttosto tremebondo, ministro Fitto, siamo tutti sicuri del fatto che con il Pnrr finirà bene, giusto? Perché non è necessario essere economisti o grandi economisti o politici o grandi politici: è sufficiente essere cittadini minimamente attenti per sentirsi preoccupati di come stanno andando le cose. Non c’entra la sinistra, la destra, le contrapposizioni. C’entra essere cittadini, preoccupati. Molto preoccupati.

(foto: tratta da profilo facebook di Raffaele Fitto)


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