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Castiglione d’Otranto: “Il pane e le rose”, domenica la cena di comunità Settima edizione

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Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:

Lunghe tavolate colorate ai piedi degli ulivi e immerse tra gli orti, simbolo di condivisione e di
partecipazione: a Castiglione d’Otranto torna “Il pane e le rose”, la cena solidale e resistente
ideata per sostenere l’organizzazione della Notte Verde e diventata negli anni un appuntamento
imperdibile per centinaia di persone.
Questa settima edizione è in programma domenica 13 agosto, a partire dalle ore 20.30, presso il
Vivaio dell’Inclusione “Luigi Russo”, in via Vecchia Lecce, nella frazione di Andrano. Organizzata
dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino, con il supporto di Auser Ponte AndranoCastiglione e numerosi volontari, l’evento rientra nel progetto “Confederacy of Villages”,
sostenuto dal programma europeo Creative Europe Culture e che unisce Castiglione a realtà
artistiche di Armenia, Inghilterra, Spagna e Svezia.
“Il pane e le rose” è un appuntamento ideato anche per valorizzare i concetti di dono, scambio e
autoproduzione. I prodotti sono, infatti, offerti da contadini che utilizzano metodi di coltivazione
naturale, pastori, caseifici, pastai, fornai e trasformati in un menù etico capace di raccontare le
produzioni sostenibili del territorio: “pitta” di patate, parmigiana di melanzane, peperonata,
peperoni alla poverella, formaggi dei caseifici Russo e Sciacuddri, maccheroncini di farina di grano
Russello coltivato a Castiglione, molito presso il Mulino di Comunità e trasformato da “Pastai De
Ronzo” di Spongano, frutta, dolci della comunità e amari alle erbe. Come da tradizione, sarà fatta
degustare anche la nuova salsa prodotta da Casa delle Agriculture.
Durante la serata, si avranno le incursioni musicali “Loop e i suoi derivati” di Frank Bramato
(voce) e Alessandro Ferrari (chitarra) e sarà presentato in anteprima il programma della
dodicesima edizione della Notte Verde, che si terrà il 31 agosto nel centro storico, preceduta da
due giorni di preludi, il 29 e 30 agosto.
La disponibilità è fino ad esaurimento posti. È obbligatoria la prenotazione al numero
328/5469804. Per ridurre la produzione di rifiuti si invitano i commensali a portare da casa
stoviglie e posate riutilizzabili. È bandita la plastica.
La realtà di Casa delle Agriculture
Casa delle Agriculture è una realtà composta da due anime, in costante dialogo e mutuo soccorso tra loro:
la prima è quella dell’organizzazione di volontariato intitolata a Tullia e Gino Girolomoni, formalmente nata
nel 2013; la seconda è quella della cooperativa agricola, “figlia” dell’associazione, costituita nell’autunno
2018. Casa delle Agriculture è sorta con gli obiettivi di sperimentare nuove forme di autogoverno del
territorio e di praticare la “restanza”, cioè modalità inedite di riabitare e rilanciare aree marginali e paesi in
via di spopolamento. Da oltre un decennio, l’organizzazione è quotidianamente impegnata nel provare a
coniare un modello inedito di comunità, partendo da e a sua volta generando un’economia fondata su
un’agricoltura sostenibile e di qualità ma al contempo popolare e non elitaria; stimolando e valorizzando un
turismo rurale legato ai campi, al cibo e ai tratturi e rendendolo accessibile a diversi livelli di abilità e a
diverse disabilità; nutrendo un accesso democratico alla cultura e all’arte; impegnandosi in costanti azioni
di ecopedagogia rivolte a minori e adulti e nella promozione della legalità e giustizia sociale.
Animatrice di una vasta rete territoriale composta da agricoltori, associazioni, enti locali, istituzioni
scolastiche, Casa delle Agriculture porta avanti un modello agricolo ed economico completamente
differente da quello che nel Salento ha condotto all’abbandono e all’avvelenamento progressivo delle terre;
al consumo abnorme di territorio rurale e alla perdita di biodiversità; al depauperamento delle risorse
naturali, in primis suolo e acqua, ma anche allo sfruttamento della manodopera soprattutto straniera, oltre
che ad una continua emigrazione di giovani in cerca di lavoro e a una maggiore fragilità del contesto
ambientale e sociale. Casa delle Agriculture considera la terra un valore. Non un valore economico, non
solo almeno. È soprattutto un valore in grado di riabilitare quel patto sociale che oggi più che mai si ritiene
necessario: quello della cura del territorio, da considerare non (più) bacino di estrazione di risorse naturali
attraverso economie predatorie o operazioni di greenwhashing, bensì bene comune da tutelare e
opportunità di inclusione delle persone a rischio marginalizzazione sociale.


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