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Bari, no inceneritore: “lasciati soli” Comitato

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Di seguito un comunicato diffuso dal comitato No inceneritore:

Con la sentenza della Cassazione  sfavorevole ai cittadini  si chiude, almeno per il momento, la vertenza legale del Comitato “No Inceneritore” presieduto dalla prof.ssa Corsina Depalo,  che ha messo in atto ogni tentativo possibile per impedire la costruzione dell’Inceneritore privato della Newo  di rifiuti urbani speciali e pericolosi nell’area del consorzio Asi  Bari-Modugno,  nel territorio del quartiere San Paolo, bloccando fino ad ora la costruzione dell’impianto stesso.

Le Istituzioni  hanno lasciato solo il “Comitato No Inceneritore “ nell’ultima fase della vertenza legale così come alcune note associazioni ambientaliste nazionali presenti sul territorio che  non hanno sostenuto il ricorso in Cassazione, defilandosi dal “Comitato No Inceneritore”,  unico soggetto che ha presentato il ricorso in Cassazione per chiedere l’annullamento della sentenza del Consiglio di Stato,  e   che oggi  si trova a dover pagare una somma ingente in base appunto alla sentenza della  stessa Cassazione.

La Cassazione secondo il giudizio dell’avv. Campanale,  “non ha risposto alla domanda di giustizia che il ricorso gli ha sottoposto e cioè  la denegata giustizia posta in essere dal Con siglio di Stato che secondo la sentenza n. 2242/2015 della Cassazione, in caso di omesso pronunciamento del giudice amministrativo, si integra uno  di quei casi estremi ed eccezionali che stravolgono la norma producendo nei fatti una norma nuova che l’ordinamento non consente”. A questa domanda la sentenza della Cassazione con cui è stato rigettato il ricorso ribadiamo dal solo “Comitato No Inceneritore”, ha ritenuto di non dover rispondere e di questo ne prendiamo atto

In questa battaglia  per l’ambiente e la salute presente  e futura dei cittadini,  anche il Comune di Bari  non ha supportato  il ricorso in Cassazione preferendo altre iniziative legali non mettendo in atto azioni definitive e risolutive, quali l’annullando in autotutela con atti amministrativi  del parere comunque  favorevole all’inceneritore, concesso nel 2018, sulla base del quale la Regione Puglia ha potuto rilasciare le relative  autorizzazioni  VIA e AIA contando anche sulla promessa di vendita del terreno di proprietà del consorzio Asi.

Il Comitato  “No Inceneritore” nel ringraziare l’avv. Luigi Campanale che ha seguito tutta la vertenza legale, con grande spirito di servizio,  ritiene di aver fatto la sua parte fino all’ultimo grado possibile di giudizio  sia con pesanti sacrifici economici, sia  soprattutto con la diffusione della conoscenza dei rischi  ai cittadini di un inceneritore privo della necessaria sperimentazione con le azioni di sensibilizzazione e mobilitazione. Un inceneritore che oltre a non servire la città di Bari rischia di farla diventare  inconsapevole  crocevia  di affari  privati per   conferimenti di rifiuti da ogni parte  del Paese e oltre.

Resta  ora nella mani  della Regione  Puglia,  che ha governato per 10 anni, in via di conclusione della legislatura e della nuova Amministrazione Comunale  di Bari ,  il dovuto ravvedimento  sulla decisione politica presa  affinchè facciano concretamente la  loro parte con la revoca di ogni atto e autorizzazione.


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