Il commissario straordinario del Comune di Martina Franca lo ha firmato alcuni giorni fa. Predisposto dal competente ufficio comunale, si tratta del regolamento per la concessione degli spazi e immobili pubblici, di proprietà comunale. Ha già causato varie polemiche perché non piacciono alcune, o tante, caratteristiche, vedi le modalità di comunicazione delle organizzazioni e (perché mai?) il fatto che sia aggratis solo l’uso dell’atrio di palazzo ducale, cioè quello che invece va tutelato più di tutti.
Ora però sbuca fuori un clamoroso retroscena: a parte un paio di particolari e la differenza nel tariffario (nonché, almeno quelli, i nomi dei palazzi) è pari pari il regolamento del Comune di Treviso. Tira aria di copia e incolla, se non integrale quasi, o comunque di copiatura. Ciò di cui il commissario dell’ente pugliese farà bene a chiedere conto a chi si è occupato della stesura. Le differenze fra Martina Franca e Treviso, tariffe e nomi a parte: in Veneto si dà un termine di 60 giorni per depositare l’istanza dell’organizzazione, in Puglia 90. Ancora: in Veneto si vieta agli organizzatori di eventi, di duplicare le chiavi degli immobili concessi. In Puglia le chiavi possono essere duplicate: del resto, copiato pressoché tutto, si può vietare agli altri di farlo?