Di seguito un comunicato diffuso dal partito democratico-sezione di Martina Franca:
Il Partito Democratico di Martina Franca ritiene opportuno evidenziare alcune perplessità emerse in merito allo studio del nuovo e imminente capitolato per la gestione dei rifiuti. In un documento, votato dalla segreteria cittadina e dal direttivo del Partito Democratico, sono state evidenziate alcune criticità risolvibili solo attraverso un forte e chiaro indirizzo politico. In particolar modo, il nuovo appalto rifiuti rischia di presentare carenze dettate dalla fretta e dalla necessità di smaltire un iter in tempi ristretti, essendo ormai prossimi alla scadenza del capitolato in vigore e al limite di una eventuale proroga tecnica.
Il Partito Democratico esprime piena contrarietà alla raccolta “porta a porta” nell’agro perché non praticabile così come architettata nel nuovo capitolato rifiuti. Attuare una raccolta “porta a porta” soltanto nelle strade di campagna “percorribili” rischierebbe di generare maggiore confusione in una realtà complessa, disseminata di numerosi tratturi privati. Non possiamo permetterci di distinguere tra “figli e figliastri”. La raccolta “porta a porta” inoltre non rappresenta il futuro della differenziata. L’innovazione risiede in una maggiore qualità del servizio, incentivando i controlli, la tracciabilità e le isole ecologiche. Sarebbe opportuno potenziare la comunicazione per rendere più efficaci le azioni intraprese. Risulta infine necessario non fare passi indietro rispetto le migliorie e le buone pratiche di raccolta differenziata nel centro urbano sperimentate in questi anni. Il Partito Democratico di Martina Franca auspica che l’Amministrazione Comunale possa accogliere queste sue richieste e comincerà un percorso di coinvolgimento e di ascolto dei cittadini per migliorare la raccolta rifiuti e la tutela ambientale del nostro territorio, continuando lungo la strada del dialogo tra città e campagna. La politica non deve cedere il passo e il primato ai tecnici.
La segretaria PD Martina Franca,
Alba Maria Lupoli e la segreteria del Partito Democratico