Di Nino Sangerardi:
E’ tempo di viaggi in aereo a basso costo, affollati. Tra le mète preferite dai vacanzieri italiani e stranieri, dopo Toscana Umbria e Sardegna, c’è la Puglia. Che può fare, e merita, di più.
I vertici politici della Regione, Pd-Vendola, un bel giorno decidono quanto segue: “Bisogna vendere una quota di minoranza di Aeroporti Puglia spa”.
L’assessore regionale ai Trasporti Guglielmo Minervini il 2.01.2013 dichiara: ”La situazione di mercato ci spinge a muoverci con decisione facendo avanzare il processo di privatizzazione di Aeroporti Puglia. Il bando per ricercare l’advisor (società di consulenza,ndr) è pronto e sarà pubblicato sul Bollettino regionale entro fine gennaio. Dobbiamo gettare le basi affinché si renda il sistema appetibile ai grandi investitori”.
Il lavoro del consulente è mettere a punto gli elementi chiave del piano industriale a base della gara internazionale per individuare il nuovo socio di Aeroporti di Puglia, fornire assistenza al Bando e svolgere informativa al mercato.
La Giunta regionale, per l’advisor, stabilisce un compenso di 500.000,00 euro.
Tre consulenti invece devono supportare la Regione nella “complessa procedura finanziaria”.
Soprattutto, predisporre atti, provvedimenti, bandi, contratti, relazioni.
Chi paga la terna dei consulenti? L’acquirente e sottoscrittore dell’incremento di capitale della società aeroportuale pugliese.
Se, al termine dell’appalto, non ci sarà alcun vincitore la parcella è a carico della Regione: massimo 35mila euro per ciascun consulente.
A che punto è, novembre 2015, la gara ideata da presidente e giunta regionale più di due anni fa?
Dagli ultimi documenti disponibili, visionati, si apprende che trattasi di un provvedimento politico non decollato, fermo sulla pista delle manovre assessorili, interne ai gruppi partitici.
La conferma si ha sfogliando il Bilancio annuale approvato dai soci di Aeroporti Puglia in cui si legge: “Al momento la Regione Puglia non ha ancora pubblicato la procedura di appalto per la selezione dell’advisor”.
Ultimamente il presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, avrebbe paventato l’idea di affidare gli aeroporti pugliesi a F2i–fondo d’investimento i cui maggiori azionisti sono Cassa depositi e Prestiti, Unicredit e Banca Intesa San Paolo, che possiede quote nelle società aeroportuali di Milano e Roma e Napoli e Torino–per metter su il cosiddetto “… fronte aeroportuale del Sud: Napoli-Bari-Brindisi”. Solo ipotesi. Il capitale di Aeroporti di Puglia è nelle mani della Regione (99,41%) e Province, Comuni, Camere di Commercio pugliesi (0,59%).