Di seguito un comunicato diffuso da Ruggiero Mennea, consigliere regionale della Puglia e presidente del comitato permanente regionale della protezione civile:
Prevenire le conseguenze di un terremoto, censendo il patrimonio edilizio regionale e incentivando gli adeguamenti delle strutture anche attraverso sgravi fiscali. E’ quanto chiedono, attraverso una mozione, i consiglieri regionali Ruggiero Mennea (presidente del comitato permanente di Protezione civile) e Giandiego Gatta (vicepresidente del Consiglio regionale), proprio allo scopo di evitare che un eventuale sisma possa mettere in ginocchio la Puglia come accaduto dal 24 agosto in diverse regioni del Centro Italia.
La mozione tiene conto di un dato di fatto: oltre il 40% del territorio italiano è a rischio sismico ed almeno 24 milioni di persone vivono in zone ad elevato rischio sismico; mentre l’edilizia storica di vario tipo rappresenta il 90% del patrimonio edilizio totale e ben il 60% degli edifici italiani è stato costruito prima del 1974, anno in cui sono entrate in vigore le prime norme antisismiche.
I due esponenti del Consiglio regionale chiedono, in buona sostanza, un intervento del Governo regionale “considerate – come spiegano nella mozione – anche le difficoltà dello Stato a reperire le risorse necessarie alla ricostruzione ed i limiti imposti dall’Unione Europea” e che “nel 2016 i soldi stanziati per la prevenzione del rischio sismico in Italia sono stati pari a 44 milioni di euro, un terzo dei 145 milioni già spalmati lo scorso anno tra 3.800 Comuni, pari a solo 11 mila euro per Comune”.
Per la Puglia, sulla base delle ordinanze del capo dipartimento della Protezione civile, dal 2010 al 2016, sono stati concessi oltre 38 milioni di euro in contributi volti alla mitigazione del rischio sismico.
La mozione impegna il Governo regionale, innanzitutto, a censire l’adeguatezza sismica delle strutture strategiche presenti in Puglia, pubbliche o aperte al pubblico; a favorire, anche attraverso l’impegno di risorse economiche, la verifica della loro adeguatezza alla normativa antisismica; ma soprattutto a intervenire presso il Governo nazionale affinché valuti la possibilità di ridurre l’Iva al 4 % per gli interventi strutturali antisismici che comprendano anche la completa demolizione e ricostruzione; aumentare la detrazione dal 65 al 100% per le sole spese legate agli interventi strutturali finalizzati all’adeguamento antisismico valutando, al contempo, un aumento della spesa detraibile; rendere flessibili i tempi di rientro delle detrazioni rispetto ai redditi personali, alla spesa dell’intervento ed all’età del contribuente; estendere la detrazione anche agli immobili che non sono classificati come prima casa; prevedere, cogliendo l’opportunità dell’attuale condizione favorevole del credito, la possibilità di concedere agevolazioni economiche perii pagamento degli interessi sui mutui.
Inoltre, con la mozione si chiede al Governo pugliese di promuovere, con la collaborazione delle altre Regioni italiane e dei parlamentari europei, una politica di prevenzione nella nuova programmazione europea, con l’assegnazione di fondi strutturali per la prevenzione del rischio sismico; valutare la possibilità, in funzione del fabbisogno emergente dal nuovo bando sull’adeguamento sismico degli edifici privati, che sarà emanato entro la fine del 2016, di implementare le risorse messe a disposizione dalla Protezione civile nazionale; e aumentare, tramite deliberazione della Giunta regionale, la percentuale di verifiche previste dalla normativa vigente in materia di adeguatezza sismica degli edifici pubblici; e, per finire, sostenere le iniziative nazionali a favore dell’introduzione della certificazione sismica dell’edificio.