Di Francesco Santoro:
In Puglia aumentano sia gli attualmente positivi per 100mila abitanti (sono 89) che i contagi (+17,8 per cento rispetto alla scorsa settimana), ma il dato dei ricoveri è stabile. Taranto è la provincia con più nuove infezioni ogni 100mila residenti (58); seguono, nell’ordine, Foggia, Brindisi, Lecce, Bari e Barletta-Andria-Trani. È quando emerge dal report della Fondazione Gimbe sull’evoluzione della pandemia da Covid-19. A livello nazionale, «per la terza settimana consecutiva – commenta il presidente dell’organismo indipendente, Nino Cartabellotta – si conferma un incremento dei nuovi casi settimanali (+37,7 per cento) come documenta anche la media mobile a sette giorni, più che raddoppiata in meno di un mese passando da 2.456 il 15 ottobre a 5.870 il 9 novembre».
Vaccinazioni
I numeri evidenziano una frenata della campagna di protezione dal Coronavirus: stando all’analisi condotta da Gimbe, infatti, risulta vaccinato l’81,4 per cento della popolazione pugliese over 12 (il 78,6 per cento con due dosi e il 2,8 per cento con una), percentuale leggermente superiore rispetto a sette giorni fa. Mentre il tasso di copertura vaccinale della dose aggiuntiva, quella riservata alle persone immunocompromesse, è tra i più bassi del Paese: 10,1 per cento, molto al di sotto della media nazionale pari al 43,1 per cento. E ancora, il tasso della dose booster (quella destinata ad anziani, fragili e operatori sociosanitari) è del 32,1 per cento. «Con l’aumento della circolazione virale che si riflette sulle ospedalizzazioni, il progressivo calo dell’efficacia vaccinale e l’esiguo aumento dei nuovi vaccinati – afferma Cartabellotta– l’accelerazione sul fronte delle terze dosi è una strategia fondamentale per contenere la quarta ondata».
Secondo Gimbe «rimangono ancora da vaccinare» col booster «oltre 3,1 milioni di persone, alle quali ogni settimana si aggiungono circa 800mila over 60 che hanno completato il ciclo vaccinale nei mesi di maggio e giugno. Ovvero, entro fine anno si aggiungeranno a questa platea ben 7,4 milioni di persone, oltre a circa 750 mila under 60 vaccinati con Johnson&Johnson entro fine giugno. Complessivamente, si tratta di oltre 11 milioni» di terze dosi «che impongono alle Regioni un deciso cambio di passo sia in termini di comunicazione e persuasione, sia di organizzazione».