Chissà, magari è stato qualche studente non esattamente brillante a fare buio, così dalla professoressa si presentava, con la mamma, spacciandosi per il primo della classe. Ah già, no: non può essere. Perché la luce nelle aule c’era (come testimonia, nella foto, quel po’di chiaro). Invece, nel corridoio, no. Nel corridoio di uno dei plessi, all’istituto alberghiero di Ceglie Messapica, nel pomeriggio la luce non c’era. E quando alle cinque del pomeriggio è già buio, è triste.
La cosa è andata così: per consentire di tenere accesa la luce nelle aule in cui c’erano i docenti a tenere i colloqui con i genitori, è stato necessario tenere al buio lo spazio comune. Con il risultato che per un paio di ore abbondanti, oltre cento persone alla volta, con il notevole ricambio di persone dovuto all’andirivieni di studenti e famiglie, sono rimaste al buio. Per non dire della scalinata all’aperto, per andare da un plesso all’altro dell’istituto: completamente priva di illuminazione. Qualcuno si è anche (comprensibilmente) innervosito e gli stessi operatori della scuola, fra bidelli e tecnici, pur avendo fatto l’impossibile per tentare di riportare la situazione alla normalità, hanno dovuto fare ricorso a tutta l’autocontrollo, per mantenersi calmi. Un impianto che non riesce a reggersi quando è necessario farlo funzionare al pieno delle potenzialità, in quella scuola? E non è l’unica situazione da risolvere: in una parte di quell’istituto, studenti e professori al freddo perché non si accendono i riscaldamenti, causa problemi all’impianto. Anche i recenti riconoscimenti delle stelle Michelin confermano che per Ceglie Messapica e per il territorio del brindisino in genere, ciò che è caratteristica principale dell’insegnamento in un istituto alberghiero è di assoluto valore. E il lavoro degli insegnanti viene valorizzato così, da chi ha responsabilità istituzionali e gestionali? L’amministrazione provinciale di Brindisi, che è competente per gli istituti superiori, che fa?
