La decarbonizzazione di Ilva nella visione del presidente Emiliano.
Tratta da Il Quotidiano.it del 10.12.2015, ecco la “decarbonizzazione” di Ilva Taranto nella visione del presidente Emiliano, presentata alla Conferenza di Parigi sugli eventi climatici.
2- Trasformazione della siderurgia a Taranto dal ciclo minerale – coke – altoforno al ciclo minerale – riduzione diretta – forno elettrico – rottame, prevedendo l’utilizzo delle nuove disponibilità di gas naturale (gasdotto Brindisi – Taranto in parallelo all’elettrodotto esistente o comunque nel transitorio nuovi apporti da definire con Snam) e di energia elettrica pulita. Si precisa che la riconversione sarà corredata da un programma di dettaglio di formazione preventiva e ricollocazione utile del personale Ilva e terzo nei cantieri da attivare e nelle attività di dismissione impianti e bonifica.
Per evitare di essere sbertucciato da chi ha effettiva dimestichezza con impiantistica, logistica, economia e mercato in siderurgia (sempre che in privato qualcuno non l’abbia già fatto a Parigi e dintorni), suggerisco al presidente Emiliano di farsi spiegare dal propinatore di quella genialata:
- Quale dovrebbe essere la produzione annua della nuova Ilva? Con quale sagomario, qualità, ecc.?
- La trasformazione avverrebbe a impianti vecchi fermi o in marcia nel transitorio? (Sono cose completamente diverse)
- In quanto tempo avverrebbe la trasformazione? (Dalla progettazione all’andata a regime nel nuovo assetto con utilizzo di solo preridotto o Direct reduced iron – Dri.)
- Quanti miliardi di euro costerebbe tale trasformazione? (incluse la dismissione degli impianti inutili – gran parte dei parchi primari, cokerie, agglomerati, altoforni, acciaierie LD -e la bonifica delle aree relative)
- Chi metterebbe sul banco tanti miliardi? (Il Governo e i commissari si stanno dannando l’anima per trovare alcune centinaia di milioni di euro da dare in prestito!)
- Quale potrebbe essere il piano economico-industriale di tale nuova Ilva? Input – output? Nr. Addetti? Costi e ricavi? Break even point?
- Quali e quanto sarebbero le emissioni in aria, acqua e suolo dei nuovi impianti?
- Quanti siti del tipo ipotizzato esistono nel mondo e con quale target produttivo? A me risulta che su 1.400 milioni di tonnellate di acciaio prodotte nel 2014 nel mondo, circa 60 milioni di tonnellate sono state prodotte con impiego di gas metano (minerale preridotto).
- Quale sarebbe il calcolo energetico di Ilva nel nuovo assetto, confrontato con quello del ciclo integrale in cui l’energia elettrica è quasi tutta di autoproduzione con i gas coke e gas afo?
Egregio presidente Emiliano, caro Michele, possibile che in pochi mesi di presidenza regionale tu abbia dimenticato tutto quello che ti ho scritto e detto sull’Ilva di Taranto, in oltre un anno e mezzo di interlocuzione, spesso a senso unico? Non hai letto la mia argomentata analisi (pubblicata di recente sulla Gazzetta) sull’impiego in Ilva di solo preridotto, proposto prima da Bondi e recentemente ripreso dal sen. Mucchetti? Qualche mese fa, In una circostanza analoga a questa, mi sono permesso di dirti “Adelante, Michele, con juicio”. Lo ripeto con più convinzione ora: questa guerra feroce con Renzi non serve a nulla e nuoce sicuramente a Taranto e alla Puglia. La TAP a Capo San Foca di Melendugno non ha nulla a che fare con l’Ilva di Taranto che è un enorme , complicatissimo problema di suo. Tu sei più grande di Renzi, per stazza e per età, la maggiore età è spesso accompagnata da maggiore saggezza e prudenza. Non pensare a te, pensa a noi.
Con fiducia e speranza.