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Parabita: arrestato 26enne. Accusa: truffa a coppia di anziani Falso avvocato, si era fatto consegnare tremila euro

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Falso avvocato colto con le mani nel sacco poco dopo aver perpetrato l’ennesima truffa ai danni di anziani. Antonio Tranchino, napoletano di 26 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri della Compagnia di Casarano. L’uomo è finito in manette nel pomeriggio di ieri a Parabita.
Nelle ultime settimane i militari hanno svolto specifici servizi in tutti i Comuni di competenza dopo le numerose segnalazioni di truffe a danno di anziani da parte di malfattori che si facevano consegnare del denaro spacciandosi per appartenenti alle forze dell’ordine.
A Parabita, ieri pomeriggio, i militari hanno notato parcheggiata in maniera sospetta una Mercedes Classe “A” di colore grigio, intestata ad una società di noleggio del nord Italia. Insospettiti, si sono appostati e hanno notato che l’uomo che l’aveva in uso era uscito da un’abitazione posta nelle vicinanze per poi allontanarsi repentinamente. L’auto e la descrizione dell’uomo corrispondevano a quelle che, da qualche giorno, erano state comunicate ad alcuni comandi Arma.
In particolare si faceva riferimento ad una vettura simile a quella individuata, con a bordo una persona con accento campano, che provava a suonare vari citofoni, per poi allontanarsi. Dopo poche centinaia di metri, i carabinieri hanno fermato e controllato il 26enne che già alla domanda su quale fossero i motivi della sua permanenza nella zona, ha fornito giustificazioni nebulose e poco credibili. Da un’approfondita perquisizione sono spuntate dalle sue tasche 3mila euro in banconote di grosso taglio. Subito dopo sono stati contattati gli anziani coniugi dell’abitazione visitata poco prima dal truffatore. Le vittime hanno riferito che poco prima avevano ricevuto alcune telefonate da un sedicente maresciallo dei carabinieri e di un avvocato che comunicavano che il proprio figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale.
Nell’immaginario racconto, i fantomatici operatoti giudiziari riferivano che il figlio non aveva subito gravi conseguenze ma che invece, una donna coinvolta nel sinistro aveva subito lesioni più gravi, quali una frattura ad una gamba e ad un braccio.
Per evitare l’arresto – paventato dai truffatori – i due genitori ottantenni avrebbero dovuto versare la somma di 3mila euro ad un incaricato, indispensabili per ottenere la liberazione su cauzione. Soltanto poco dopo la consegna del denaro, appena ripresi dallo shock , le vittime hanno contattato il proprio figlio che invece arrivava sul posto per rassicurare i genitori che non gli era successo nulla. Accompagnato in caserma, Tranchino è stato riconosciuto dalle vittime e arrestato in flagranza per truffa in accordo con il P.M. di turno della Procura della Repubblica di Lecce, Antonio Negro. I suoi 2 telefoni cellulari sono stati sequestrati per effettuare altri accertamenti e poter individuare eventuali altri complici. Il denaro recuperato è stato restituito alle vittime.

Nel rinnovare le raccomandazioni più volte formulate per prevenire simili odiosi reati commessi nella totalità dei casi in pregiudizio di anziani indifesi e soli, i carabinieri invitano tutti i cittadini a segnalare tempestivamente la presenza di autovetture e/o persone sospette. Le Forze di Polizia non chiedono mai la corresponsione di somme di denaro per nessuna attività e contattano i cittadini sempre con personale in uniforme. La tempestività delle comunicazioni e il contatto diretto con le locali stazioni Carabinieri o con i numeri di emergenza 112 e 113 sono fondamentali per prevenire potenziali situazioni di pericolo e garantire un intervento efficace. (leccesette.it)

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