Di seguito il comunicato diffuso da Studio 3A:
All’indomani dell’immane tragedia in tanti avevano gridato allo scandalo per lo “stop della vergogna” installato in quell’incrocio “maledetto” tra via Madonna della Grazie e via Ninni, a Laterza, dove il 21 marzo 2018, hanno perso la vita il piccolo Tommaso Gallitelli, di neanche quattro anni, la mamma Anna, di 23, e la nonna Rosaria, di 58. Ma ora anche la Giustizia chiama l’Amministrazione comunale, proprietaria di quelle strade, a rispondere per quel segnale stradale “fai da te” vecchio di decenni, dallo sfondo sbiancato dalle intemperie e pressoché invisibile, con la scritta “spruzzata” a mano con vernice spray e senza alcuna segnaletica orizzontale o verticale di preavviso prima della pericolosa intersezione: un “lusso”, peraltro, rispetto allo “stop” sul lato opposto della strada, candido come la neve e privo anche della scritta. Gravi lacune che hanno quanto meno concausato il sinistro. Il Pubblico Ministero della Procura di Taranto titolare del relativo procedimento penale, il dott. Raffaele Graziano, alla chiusura delle indagini preliminari, ha infattichiesto il rinvio a giudizio per omicidio stradale in concorso, oltre che per i conducenti dei due veicoli convolti, anche per ilresponsabile del settore Lavori pubblici del Comune di Laterza e il Gup, dott. Giuseppe Tommasino, ha fissato l’udienza preliminare per il 17 maggio, alle 9, presso il palazzo di Giustizia di via Marche.
Quella mattina Tommaso Gallitelli, 62 anni di Ginosa, stava guidando la sua Ford Focus con a bordo il nipotino, omonimo, la figlia e la moglie quando, uscendo da via Madonna delle Grazie, si è scontrato con un’autocisterna per il trasporto del latte condotta daPasquale Elmi, 57 anni, di Gioia del Colle, che sopraggiungeva su via Ninni e che dopo lo scontro si è abbattuta sull’auto, schiacciandola e cancellando in un istante un’intera famiglia: l’unico occupante della vettura a sopravvivere a quell’impatto devastante, nel quale a sua volta ha riportato gravissimi traumi (ricoverato a lungo all’ospedale non ha neppure potuto partecipare al funerale dei suoi cari), è stato proprio il 62enne, ma da quel giorno la sua vita è distrutta.
Subito dopo il drammatico incidente, che ha scosso tutta la Puglia, sono scoppiate le polemiche per le gravi carenze della segnaletica orizzontale e verticale in quell’incrocio con particolare riferimento a via Madonna delle Grazie: carenze implicitamente ammesse dal Comune stesso, che il 29 marzo, al solito troppo tardi, ha sostituito lo “stop della vergogna” con un cartello degno di tal nome, con lo sfondo rosso sgargiante finalmente visibile. La Procura, con il Sostituto Procuratore, dott. Graziano, da prassi, ha aperto un fascicolo per omicidio stradale plurimo iscrivendo nel registro degli indagati i conducenti dell’auto e del camion. I familiari delle vittime, per essere assistiti, fare piena luce sui fatti e ottenere giustizia, attraverso il consulente personale Luigi Cisonna, si sono affidati a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini, che con i suoi tecnici ha prodotto diversa documentazione per dimostrare come avessero avuto un peso determinante nella tragedia sia lo stato dei luoghi sia la condotta imprudente e distratta dell’autista dell’autocisterna che, pur avendo il diritto di precedenza, nonostante le perfette condizioni di visibilità e l’assenza di ostacoli alla visuale non si è accorto e non ha fatto nulla per evitare la macchina, che peraltro aveva quasi completato l’attraversamento dell’incrocio, senza lasciare alcun segno di frenata.
Tesi accolte anche dalla Procura, se è vero che nel registro degli indagati è stato aggiunto anche Paolo Perrone, 64 anni, di Laterza,responsabile del Settore Lavori Pubblici del Comune, e che il Pm – anche sulla scorta del rapporto della Polizia municipale di Laterza, delle indagini e informative della sezione di Polizia Giudiziaria e della consulenza tecnico-cinematica sulla dinamica e le cause del sinistro affidata all’ing. Maurizio Scudella – ha chiesto nei suoi confronti l’emissione del decreto che dispone il giudizio, unitamente ai due conducenti già indagati.
“Perché – spiega il Sostituto Procuratore nella sua richiesta -, per imprudenza, imperizia e negligenza, e in violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale, l’Elmi, percorrendo la strada comunale Luigi Ninni alla guida del veicolo Fiat Iveco ometteva di usare la dovuta prudenza e di regolare la velocità nell’approssimarsi all’intersezione con la strada comunale n. 14, così collidendo violentemente con il veicolo Ford Focus proveniente da Laterza in direzione Gioia del Colle condotto da Gallitelli Tommaso (a bordo del quale viaggiavano i passeggeri Gallitelli Anna, Gallitelli Tommaso e Parisi Anna), che a sua volta ometteva di arrestare la marcia pur in presenza di intersezione e di dare la precedenza al veicolo Fiat Iveco che sopraggiungeva dalla sua destra, in tal modo cagionando la morte di Gallitelli Anna, Gallitelli Tommaso e Parisi Rosaria, deceduti sul colpo.
Con la cooperazione colposa del Perrone che, quale responsabile del settore lavori pubblici del Comune di Laterza ente proprietario delle suddette arterie stradali, ometteva, pur avendone l’obbligo, di provvedere all’apposizione e alla manutenzione della prescritta segnaletica stradale atta a indicare, nella zona del sinistro in questione, sia il segnale (di preavviso) di intersezione stradale che la segnaletica orizzontale (fascia orizzontale di arresto unitamente alla dicitura STOP“.
In relazione alla richiesta il Gup, dott. Tommasino, con avviso datato 8 gennaio 2019, ha fissato l’udienza preliminare del processo per il prossimo 17 maggio: un processo da cui i familiari delle vittime si attendono giustizia e che vengano chiarite e perseguite tutte le responsabilità di un incidente tanto terribile quanto evitabile.