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Martina Franca, il sindaco e un provvedimento che ha sottovalutato Giorni senza fare nulla per la questione della strada statale 172, già evidenziata dal Noe dei carabinieri

franco ancona ufficio sindaco

Il sindaco di Martina Franca, in tre anni quasi quattro, di situazioni di emergenza ne ha azzeccate poche. Verrebbe da dire manco una ma insomma, non è il caso di infierire.

Dopo la neve con il disastroso ritardo negli interventi quattordici mesi fa, dopo la terrificante manifestazione di piazza degli arrosti che ha fatto gridare allo schifo nei confronti di Martina Franca non pochi visitatori, anche stavolta Franco Ancona, sindaco di Martina Franca, ha dato dimostrazione di quanto ci abbia saputo fare. Qualcosa di molto prossimo allo zero, si pensa qui. Un clamoroso inedito, una strada statale impraticabile perché sequestrata, da un paese all’altro. E sequestrata perché non si poteva fare altrimenti: quella strada rischia il cedimento. Dalle conseguenze che è meglio non immaginare neanche, con tutti i pullman e camion che giornalmente passano da lì. E Martina Franca di cui in Italia si parla, ancora una volta, per un problema enorme.

Mentre il sindaco di Locorotondo, di prima mattina, si è fiondato in mezzo alla strada per capire cosa stesse succedendo, il dirimpettaio ha fatto un’altra scelta, almeno dal punto di vista della presenza sul campo. In compenso c’era il vice (e che te lo dico a fare) a controllare la situazione.

Poi è arrivato subito, dal Comune di Martina Franca, il solito scarico di colpe agli altri. Perché non è mai colpa di Ancona e sodali. Mai.

Allora, il sequestro (lo recita un comunicato ufficiale del Comune) è avvenuto, secondo il sindaco, senza preavviso alcuno: magari voleva che il magistrato gli portasse pure tea e pasticcini, per fare anche un po’di salotto mentre glielo diceva che avrebbe sequestrato la strada senza facoltà d’uso? Poi il vicesindaco, quello che è andato a controllare la situazione (e che te lo dico a fare) si è prontamente prodotto nello scarico di responsabilità, non dipende dal Comune di Martina Franca la chiusura della strada. Poi il vertice, il solito tardivo vertice.

Avrebbe dovuto farlo all’inizio della settimana, Franco Ancona, il vertice riguardante la 172: per prendere la decisione che un sindaco pronto a percepire la situazione emergente, prende.

Nel comunicato del tenente colonnello del Noe, risalente al giorno del sequestro del depuratore, c’era un chiarissimo riferimento alla preoccupante situazione della strada a rischio cedimento. E quando, a una domanda specifica da qui rivolta (attraverso i canali di riferimento) all’amministrazione comunale per sapere cosa si intendesse fare per risolvere il problema della strada così a rischio, non è arrivata risposta concreta alcuna tramite dichiarazioni del primo cittadino, si è capito che, tanto per cambiare (si pensa qui) il sindaco di Martina Franca aveva sottovalutato un’emergenza. Anche stavolta. Franco Ancona non ha percepito, nei fatti, che i problemi erano due (depuratore e strada) anziché quello del solo depuratore.

Prima di farsi imporre il sequestro dalla magistratura, il secondo in quattro giorni, che implicitamente “era” nelle parole dell’ufficiale dei carabinieri, il sindaco di Martina Franca avrebbe potuto, anzi dovuto, fare un’ordinanza, pur essendo la strada di proprietà Anas. Un’ordinanza per motivi di sicurezza: quelli sono poteri fondamentali di un sindaco. Un’ordinanza del tipo senso unico alternato (i problemi gravi sono soprattutto a margine di una corsia) oppure la viabilità alternativa. Ma senza farselo imporre. Adesso, la comunità di Martina Franca soprattutto, ha la sua arteria più importante verso Bari, bloccata in un tratto fondamentale.

E altro che il Comune di Martina Franca non ne ha responsabilità: ha la responsabilità, enorme, della sottovalutazione da parte del sindaco. Anche stavolta.

Agostino Quero

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8 Comments

  1. Non è grave è gravissimo. Purtroppo il 90% dei suoi colleghi è di parte e confondono la pubblica opinione. La verità è che da queste parti ci si accontenta del meno peggio! Ahimè!!!

  2. Ma quella strada è da chiudere, da mettere sotto sequestro, dall’Orimini fino a Fasano perchè ormai obsoleta. E’ a rischio il ponte in questione, l’intero tratto da Laureto fino a Fasano che più di una volta è franato, il tratto dall’Orimini fino al bivio per l’hotel Villa san Martino. Sono 30 anni che l’Anas dice che è arrivato il momento di mettere mani a quella strada e non sono buoni a fare neanche i 4 rondò di cui si parla da anni a san Paolo e in prossimità delle cantine Di Marco. Mi risulta che anche i precedenti sindaci si erano offerti di far realizzare dall’amministrazione comunale una rotonda presso le cantine di Marco ricevendo un secco rifiuto dall’Anas. Anas che sulla Taranto-Massafra ha realizzato, a distanza di poche centinaia di metri, ben 2 rondò per raggiungere l’azienda di un noto imprenditore della zona. Sarebbe bene che i giudici indagassero come mai le esigenze di un singolo valgano più di quelle di 50000 martinesi. E intanto continuano a morire decine e decine di persone (forse siamo arrivati a 100 morti negli ultimi decenni). L’unico intervento fatto dall’Anas negli ultimi anni è stato di asfaltare il tratto fino a San Paolo dopo che, per le condizioni penose in cui versava il manto stradale, morirono 3 o 4 persone. Se non fosse per i disagi subiti col sequestro da chi non può fare a meno di quella strada mi augurerei che non venisse dissequestrata fino al raggiungimento di quegli standard di sicurezza che dovrebbe avere una strada così trafficata.

  3. Sembra che di fronte alle situazioni impreviste e caotiche vadano in tilt.
    Ricordo anche episodi minori (a caso) come la chiusura delle scuole a vuoto per ben due volte e l’allestimento del circo sempre sulla via Locorotondo.
    Tuttavia questa volta non sono sicuro che abbiano molte colpe.
    In fondo il sindaco di Locorotondo, oltre a fare qualche dichiarazione più tempestiva e a presentarsi direttamente invece di mandare il vice, non è che abbia fatto molto di più (e forse non poteva).

    1. Grazie per il suo intervento. Il sindaco di Locorotondo ha verificato una situazione creatasi in un altro territorio. La questione del circo è emblematica. In quanto alle scuole: poiché la sicurezza è comunque da mettere in primo piano, secondo me quelle chiusure furono comunque opportune. (agostino quero)

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