Indagine della polizia. E proprio la questura, in mattinata, aveva allertato il consigliere comunale tarantino Massimo Battista. Solo che l’armadietto incendiato all’Ilva di Taranto era di un omonimo dell’esponente M5S. I pentastellati, in una nota diffusa a firma di vari rappresentanti, hanno parlato di “strana” coincidenza, come ipotizzare dunque che il vero destinatario fosse proprio il consigliere comunale protagonista (è scritto nella nota) di chiare battaglie sul tema Ilva. Solidarietà alla vittima dell’intimidazione.