Dopodomani a Roma sarà la volta dei gilet arancioni. Perché le istanze e le proteste del settore agricolo pugliese fanno registrare una spaccatura. Coldiretti oggi, gli altri giovedì.
Intanto dall’associazione allevatori del cavallo murgese e dell’asino di Martina Franca giunge un plauso ai pastori sardi. La loro forma di protesta per vedersi riconosciuto un giusto prezzo del latte è da prendere ad esempio anche in Puglia, dice Leonardo Fusillo presidente Anamf (nella foto a sinistra con il vicepresidente Oronzo Marangi).
Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:
In attesa degli esiti dell’incontro con il Ministro Salvini che ha appena ricevuto la delegazione di Coldiretti, supporto bipartisan dal palco allestito in Piazza Montecitorio, per la grande mobilitazione che ha riunito migliaia di olivicoltori pugliesi giunti nella Capitale, dal Sottosegretario del MIPAAFT Manzato, dai presidenti della Commissione Senato Vallardi e della Camera Gallinella, dai Parlamentari pugliesi e non solo L’Abbate, Pagano, Martina, Gadda, Crosetto Gemmato, Stefano, Marti, Naturale, Sasso, Tateo, Bordo, Menga, Pellegrino, dal Presidente della Provincia BAT e Sindaco di Andria Giorgino, dai Comuni che hanno voluto essere presenti con fascia tricolore Andria, Caprarica, Vico del Gargano, Biccari, Deliceto, Monopoli, Sava, Mottola. Una dele Lo scorso anno sono state cancellate 1 milione di giornate di lavoro in Puglia nella filiera dell’olio extravergine di oliva a causa delle gelate e della Xylella, con un trend che rischia di diventare irreversibile se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare l’emergenza e rilanciare il settore, dove si contano già centina di aziende olivicole ferme, decine di frantoi cooperativi e industriali chiusi e lavoratori senza lavoro anni. E’ quanto è emerso dalla protesta Salva Made in Italy organizzata dalla Coldiretti in Piazza Montecitorio davanti al Parlamento dove è arrivata la rabbia degli agricoltori colpiti dalle pesanti calamità, con il dimezzamento del raccolto nazionale di olio di oliva che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie, mentre la Xylella continua ad avanzare e il conto dei danni ha raggiunto gli 1,2 miliardi di euro. “Per affrontare l’emergenza serve un intervento mirato per consentire ai produttori duramente colpiti dalle gelate di ripartire con un efficace coordinamento istituzionale tra il livello regionale e quello nazionale” ha affermato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini nel sottolineare che “occorre difendere l’extravergine italiane nell’ambito dei negoziati internazionale e contro le frodi del prodotto straniero spacciato per italiano”.
“L’iter dovrà essere rapido perché abbiamo perso 1 anno sulle gelate e 5 anni sulla Xylella – ha gridato dal palco il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – e stiamo presentando tutte le osservazioni attraverso i Parlamentari presenti qua oggi al provvedimento presentato dalla Commissioni congiunte di Camera e Senato e serve la stessa urgenza anche sul Piano Centinaio sulla Xylella. L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia avrebbe potuto e dovuto fare di più, senza aspettare che i problemi li risolvesse il Governo, perdendo tempo e facendo collassare l’agricoltura pugliese. In Puglia, dopo un anno di tira e molla, si sono sciolti come neve al sole delibere, bandi, determine sulla gelate di febbraio 2018 e ha stanziato solo 1 milione di euro che poi è stato destinato ad altro. Oggi la promessa che sarà riportato all’attenzione del Governo regionale un provvedimento che avrebbe potuto dare un ristoro agli olivicoltori pugliesi. La Regione Lazio ha approvato la stessa legge e lo stesso bando per le calamità, ma ha stanziato ben 30 milioni di euro. Sulla Xylella – ha continuato Muraglia – tra negazionismi, appoggiati anche dalla politica, e rimpalli di responsabilità, la burocrazia dà il colpo di grazia all’olivicoltura salentina morente, dove gli agricoltori non sanno cosa fare, non possono espiantare gli alberi secchi e non possono reimpiantare, perdendo anni, reddito, futuro, vita e lavoro in campagna. E anche sulla Xylella il ritiro del Decreto Centinaio dalla Conferenza Stato Regioni ha fatto perdere solo tempo, perché di modifiche sostanziali non ce ne sono state”.
A Roma sono arrivati gli agricoltori colpiti dalle pesanti calamità con il dimezzamento del raccolto nazionale di olio di oliva ed i pastori messi in ginocchio dalle speculazioni sulle quotazioni del latte. Di fronte agli insopportabili ritardi ed ai rimpalli di responsabilità nell’affrontare la drammatica emergenza dei danni provocati dal gelo e dalla Xylella che avanza inarrestabile distruggendo milioni di ulivi, migliaia di agricoltori della Coldiretti guidati dal Presidente Ettore Prandini sono stati costretti a lasciare le proprie aziende per salvare l’economia di interi territori ma ci sono anche i pastori sardi per far conoscere alle Istituzioni nazionali la tragedia del latte di pecora sottopagato con un grande striscione “Rispetto per la tragedia dei pastori sardi” davanti a bidoni di latte accatastati. I pastori regalano pecorino romano nella piazza colorata di giallo da gilet, palloncini, bandiere, striscioni e cartelli in cui si legge tra l’altro “Chiudiamo i porti al falso olio italiano”, Senza agricoltura non si mangia, “Fermiamo la Xylella E’ #disastrocolposo”, “Burocrazia fa più danni delle calamità”, “Solo promesse per l’olio italiano nessun interesse”. L’obiettivo – sostiene la Coldiretti – è garantire un futuro ad un settore strategico per il Made in Italy e difendere il lavoro, l’economia e il territorio. Sono attesi anche rappresentanti istituzionali.