Di seguito alcuni comunicati diffusi dai carabinieri:
Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Brindisi hanno tratto in arresto in flagranza di reato di furto aggravato, commesso con violenza sulle cose, Delle Grottaglie Germano 60enne e Barbuti Francesco, 28enne, entrambi di Brindisi. I militari nella prima mattinata hanno intercettato l’autovettura su cui viaggiavano i due nel mentre stava giungendo in Brindisi con la carrozzeria che presentava un anomalo ribassamento nella parte posteriore. Sottoposta a perquisizione nel vano portabagagli, sono stati rinvenuti rotoli di cavi elettrici in rame, di cui una parte con la guaina di colore nero e la restante sguainata. Chiesta contezza in relazione al possesso, non hanno fornito valide giustificazioni al riguardo. Il materiale è dello stesso tipo di quello utilizzato per la rete ferroviaria; infatti, gli immediati accertamenti hanno stabilito la provenienza, lo scalo ferroviario di Carovigno dove attualmente sono in corso i lavori di sostituzione dei cavi medesimi e che recentemente si è registrato un ulteriore furto di circa 3.000 metri lineari di filo di cavi di rame. Pertanto, quanto asportato dai due uomini si è accertato provenire dallo scalo ferroviario di Carovigno. Si tratta di 128 kg di materiale; è stato infatti inequivocabilmente riconosciuto da un delegato dell’azienda, che sta effettuando i lavori nello scalo, al quale è stato restituito dopo aver formalizzato la relativa denuncia. Anche l’autovettura, che non è provento di furto, è stata restituita alla legittima proprietaria. La commissione di questo tipo di reati determina un rilevante danno economico per le aziende o le strutture che lo subiscono poiché si dovrà approvvigionare il nuovo materiale ripristinando ex novo i collegamenti. Entrambi gli indagati annoverano censure penali per reati predatori specifici, furto di cavi di rame e di binari ferroviari; gli stessi, dopo l’espletamento delle formalità di rito, sono stati associati nella Casa Circondariale di Brindisi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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I Carabinieri della Stazione di Erchie hanno tratto in arresto in flagranza di reato una donna 40enne del luogo, per furto di energia elettrica. I militari, nel corso di una perquisizione domiciliare per la ricerca di armi, che ha dato esito negativo, effettuata nell’abitazione della donna, hanno rilevato alcune anomalie relative al contatore dell’energia elettrica. Pertanto, con l’ausilio di personale tecnico specializzato dell’Enel è stato accertato il furto della corrente elettrica realizzato con un allaccio abusivo direttamente al cavo di fornitura dell’ente erogatore. Infatti, ben nascosto in una breccia appositamente creata nel muro dell’abitazione e chiusa con un pannello di legno, vi era un by-pass fatto su cavo elettrico di proprietà di E-Distribuzione, del diametro di mm 6 che, a seguito del taglio del cavo principale, ha permesso l’allaccio diretto alla rete elettrica; inoltre, era stato anche installato un “teleruttore” che, appositamente azionato in caso di un controllo, permetteva di staccare l’alimentazione diretta della rete elettrica, traendo in errore eventuali controllori che non avrebbero mai potuto accertare il furto di energia che invece era in atto sino all’attivazione del teleruttore.
Si è appurato che l’allaccio abusivo ha determinato il prelevamento di cospicui quantitativi di energia elettrica a decorrere dall’agosto 2017 per alimentare l’impianto di illuminazione dell’abitazione, che nella circostanza è stato messo in sicurezza dai tecnici intervenuti. Il furto è pari a 35.000kw per un importo orientativo quantificato in 7.500 €. È bene precisare che, questi sistemi fraudolenti del furto di energia elettrica, possono creare potenziali pericoli per la pubblica incolumità, in considerazione di eventuali “elettrificazioni” di pareti e/o oggetti in ferro presenti nelle vicinanze dell’allaccio abusivo. Inoltre, come espressamente previsto dal Codice Penale, l’energia elettrica e ogni altra energia che abbia valore economico, agli effetti della legge penale, si considera “cosa mobile”.
La donna, dopo le formalità di rito, è stata rimessa in libertà come disposto dall’Autorità Giudiziaria, risponderà del reato di furto aggravato.
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I Carabinieri della Sezione Operativa e Radiomobile della Compagnia di Fasano e la Stazione di Ostuni hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nelle città di Fasano ed Ostuni con l’esecuzione di posti di controllo e perquisizioni. L’attività è stata finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati contro la persona e il patrimonio e il contrasto allo spaccio di stupefacenti, nonché al controllo della circolazione stradale sulle arterie interessate da maggior traffico per prevenire e reprimere condotte di guida che mettono in pericolo l’incolumità delle persone. Il servizio ha anche interessato le aree periferiche, nonché le contrade rurali dei due Comuni. Nell’ambito delle attività, i militari hanno denunciato per detenzione di sostanza stupefacente, di munizioni e oggetti atti ad offendere, un 30enne di Ostuni, al quale, a seguito di perquisizione domiciliare, sono stati rinvenuti 408 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, 21 proiettili calibro 6,35 detenuti illegalmente, nonché 36 “chiodi a 4 punte”. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro ed era occultato nell’intercapedine del garage dell’abitazione dell’uomo. In relazione al rinvenimento dei chiodi a 4 punte, sono in corso approfondite verifiche per compararne la tipologia e la fattura con analoghi manufatti rinvenuti sia nell’ostunese che in altre località della provincia e utilizzati nel corso della fuga quale strumento dissuasivo di offesa dagli autori dei reati. I chiodi a quattro punte sono stati protagonisti di una serie di eventi delittuosi avvenuti in provincia. Alla fine di febbraio scorso, sono stati utilizzati in Carovigno, dove nella notte i Carabinieri avevano intercettato un’autovettura Alfa Romeo i cui occupanti, poco prima, avevano asportato, unitamente ad altri complici, un trattore agricolo dall’interno di un cortile recintato. Gli occupanti, dopo aver incrociato l’auto dei militari e accortisi della loro presenza, hanno spento i fari dandosi alla fuga, imboccando strade secondarie di campagna anguste e sterrate e nel corso delle fasi dell’inseguimento, durato per un paio di chilometri, hanno lanciato dai finestrini 40 chiodi in acciaio a 4 punte che hanno determinato la foratura degli pneumatici anteriori del veicolo militare. Altro episodio significativo relativo all’utilizzo dei chiodi è della fine di settembre 2018, quando i Carabinieri della Stazione di Ostuni, nel corso di un servizio antirapina, hanno intercettato un’autovettura Lancia Delta di colore amaranto gravitare nelle immediate adiacenze di un istituto di credito della città. All’interno del veicolo due individui che, alla vista dell’auto militare, si sono dileguati e per assicurarsi la fuga hanno lanciato nel centro storico della “città bianca ” nove chiodi a quattro punte, che il militare autista con una serie di abili manovre è riuscito a evitare senza arrecare danni all’auto di servizio e alle vetture parcheggiate. L’inseguimento dei militari ai fuggitivi si è protratto per 12 Km lungo la SP 22 in direzione Ceglie Messapica dove hanno perso le tracce della Lancia Delta che era stata oggetto di furto perpetrato in Crispiano (TA). Ed ancora, i chiodi a 4 punte sono stati lanciati nel corso di un inseguimento operato dai Carabinieri in Oria e nell’area nord della provincia il 16 gennaio scorso sulla SS 379 tra le uscite di Torre Canne Sud e Pilone in direzione sud, nel corso della rapina di 7 tonnellate di sigarette da un autoarticolato che le trasportava.
Nel corso del servizio straordinario sono state segnalate all’autorità amministrativa 2 persone residenti a Fasano, fermate in via Del Faro, trovate in possesso, a seguito di perquisizione personale e veicolare, di 1,5 grammi di hashish ognuno. Nel complesso, i Carabinieri hanno eseguito 11 perquisizioni tra personali e domiciliari, identificato 82 persone di cui 12 di particolare interesse operativo, controllato 48 autoveicoli oltre a 2 esercizi pubblici. Sono state anche controllate 10 persone sottoposte a misure cautelari e di prevenzione.