Di seguito un comunicato diffuso da Confagricoltura Taranto:
I danni dell’alluvione? Toccherà al Consorzio di Bonifica Stornara e Tara risarcirli con 24.800 euro. Lo ha stabilito il Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche presso la Corte di Appello di Napoli con la sentenza n. 1997, depositata l’11 aprile 2019, dichiarando la responsabilità del Consorzio di Bonifica tarantino per gli ingenti danni provocati dall’alluvione seguito all’esondazione del fiume Bradano che, il 2 marzo 2011, sommerse l’agro di Ginosa.
E’ stata un’azienda agricola ginosina, assistita dall’avv. Carlo Fumarola del Foro di Lecce, a citare in giudizio il Consorzio di Bonifica chiedendo il risarcimento del danno subito a causa del crollo di un canale, gestito proprio dal Consorzio, che non resse alla pressione delle acque esondate.
I Giudici partenopei hanno ritenuto che le piogge cadute nella zona, tra il 1 e il 2 marzo di otto anni fa, non fossero un fatto eccezionale, sì da escludere la responsabilità dell’Ente preposto alla cura e manutenzione dei canali, e hanno quindi condannato il Consorzio al risarcimento del danno alle colture agricole.
La sentenza, fa notare l’avvocato Fumarola, ha tenuto conto del fatto che il Servizio di Protezione Civile della Regione Puglia aveva redatto un “Piano degli interventi per il superamento dell’emergenza”, in cui è chiaramente riportato che “sono state riscontrate quantità di precipitazioni cui sono associabili condizioni di criticità moderata (tempi di ritorno compresi tra 5 e 20 anni)”.
Per Confagricoltura Taranto è una sentenza molto importante per la comunità ionica. «Intanto – commenta il direttore Carmine Palma – perché stabilisce la responsabilità del Consorzio di Bonifica rispetto ad eventi calamitosi importanti ma non eccezionali, in cui l’incuria dell’uomo incide più che la forza della Natura. In secondo luogo, è sotteso alla sentenza il principio per cui un’oculata e costante manutenzione del territorio tutelerebbe anche le aziende agricole che vi operano. E’ sostanzialmente quanto andiamo chiedendo da anni, spesso inascoltati, sia a chi gestisce i consorzi sia al legislatore regionale, impegnatissimi nel ripianare i debiti pesando sulle spalle degli agricoltori ma alquanto disattenti rispetto al grande tema dell’equilibrio idrogeologico del territorio. Una questione spinosa – sottolinea ancora Palma – che i ripetuti eventi alluvionali, nell’agro di Ginosa ma anche altrove, hanno reso di stringente attualità. Quanto accaduto a Ginosa, zona ricca di terreni fertili proprio per le caratteristiche alluvionali, rende ancor più evidente l’importanza delle opere di bonifica – che quelle terre hanno contribuito a rendere coltivabili nei primi decenni del secolo scorso – a condizione, però, che ne venga effettuata con regolarità la manutenzione. In caso contrario – conclude Palma – la Natura torna a prendere il sopravvento e a esporre il territorio a calamità e danni, come nel 2011».