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Giovanni Colangelo: “sono un servitore dello Stato, vado avanti con il mio lavoro”. Potenziata la scorta Il procuratore di Napoli, pugliese, che la malavita organizzata voleva uccidere facendolo saltare in aria con attentato al tritolo. Esplosivo ritrovato a Gioia del Colle

giovanni colangelo

Potenziata la scorta per Giovanni Colangelo, il procuratore di Napoli nel mirino della camorra e di un patto fra organizzazioni criminali. Per ucciderlo, con un attentato al tritolo. Dal magistrato, che è di Gioia del Colle, una sola dichiarazione: “sono un servitore dello Stato, vado avanti con il mio lavoro”. La solidarietà è totale, dall’ambito politico e istituzionale e anche da parte delle forze dell’ordine. L’esplosivo, mezzo chilo di tritolo, venne trovato una decina di giorni fa proprio a Gioia del Colle, fra i cespugli di una tenuta il cui proprietario, pregiudicato, venne arrestato assieme ad altri quattro. Sono le persone che, secondo le dichiarazioni di un pentito, avevano avuto l’incarico dalla camorra, di far saltare in aria il magistrato pugliese. Per Giovanni Colangelo, scorza rafforzata: un’auto blindata (ed equipaggio, evidentemente) in aggiunta a quella già utilizzata.

(foto: fonte napoli.fanpage.it)

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