Questo è lungo, probabilmente noioso, sicuramente di parte. Sopportatelo e scusate. Grazie.
Dunque.
A metà settimana sono andati in onda, in tutto il mondo, in quattro ore scarse, più di due miliardi di euro di debiti. Cioè le semifinali di coppa dei campioni di calcio che, stando alle stime circolanti su dati Uefa di febbraio, portano a quell’ammontare da rosso fisso. Il solo Real Madrid è stimato a -967 milioni, -751 per il Manchester City (ma hanno potenzialità per risolvere in poco) ma è definita “allarmante” in un articolo, risalente a febbraio, di calciomercato.com la situazione dell’Inter con il suo segno meno da circa 390 milioni di euro e, a differenza delle altre megaindebitate, con prospettive societarie ben più preoccupanti. Il Milan, che quattro anni fa pagò il fairplay finanziario con un anno di stop nelle coppe europee (chissà perché per le altre questa misura non è finora applicata) va rimettendo i conti in ordine e, con -71 milioni, vede nel futuro molto prossimo quota zero.
Ragionamento da milanista rimasto male per il risultato sportivo dell’altra sera? Sì. Ma anche ragionamento da milanista che ritenne giusta l’esclusione dalle coppe europee causa situazione finanziaria. E anche da cittadino che per non avere debiti con le banche non ha neppure il fido.
L’Inter ha due rose rispetto al Milan, il discorso di un tifoso neutrale giovedì mattina. Vero. E come sono state composte queste rose? Aggratis? O avvicinandosi, molto, alla canna del gas? Può essere che società in situazioni economiche da centinaia di milioni di debiti con le banche debbano essere ammesse alle competizioni, senza manco una penalizzazione, un ammonimento (l’Uefa, per la verità, ha sanzionato a marzo undici società di varie nazioni per mancato rispetto dei criteri di solvibilità) e che debbano passare pure per esempi di ottenimento dei risultati? Il male dei mali è proprio la Juventus o il sistema non sa quasi più come fare?
C’è una società esemplare. Ha vinto il campionato e non ha debiti con le banche. È del vituperato sud Italia ed è guidata da un uomo del vituperato sud Italia che la prese dalle ceneri del fallimento. Ha l’azzurro, come colore. L’azzurro solo.