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Ilva: morte dell’operaio Alessandro Morricella, quattro indagati. L’azienda: cordoglio alla famiglia, aperta inchiesta interna Antonella De Luca, sostituto procuratore di Taranto, dà 60 giorni di tempo all'azienda per rimuovere le situazioni di pericolo in relazione alle colate. A Martina Franca sarà lutto cittadino. Il sindaco: cordoglio, servono scelte coraggiose. Michele Emiliano: martirio in una fabbrica che ci guarda negli occhi beffarda. Anche dal Comune di Locorotondo il cordoglio per la scomparsa del giocatore di calcio a 5

alessandro morricella

alessandro morricella“Adottare tutti i provvedimenti necessari atti ad evitare pericolose esposizioni del personale alle proiezioni di metallo fuso durante le operazioni di colaggio dell’altoforno”. Questa è la prescrizione che l’Ilva dovrà rispettare entro sessanta giorni. Il pubblico ministero Antonella De Luca, di Taranto, ha anche iscritto nel registro degli indagati quattro persone, per la morte di Alessandro Morricella, il 35enne operaio di Martina Franca, deceduto oggi pomeriggio dopo essere stato travolto lunedì sera da un getto di ghisa incandescente. Il sindaco di Martina Franca ha proclamato il lutto cittadino in occasione dei funerali.

L’azienda, in una nota, esprime con i commissari straordinari, il direttore generale, i dirigenti e tutti i lavoratori, cordoglio alla famiglia, comunicando anche di avere aperto un’indagine interna e di collaborare con la magistratura per accertare le cause dell’accaduto.

Alessandro Morricella, operaio Ilva, è morto. Il suo martirio in una fabbrica che ci fissa negli occhi beffarda. Accetto la sua sfida di morte.

Di seguito un comunicato diffuso da Franco Ancona, sindaco di Martina Franca:

Il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale di Martina Franca esprimono profondo cordoglio alla famiglia di Alessandro Morricella, la cui vita, oggi, si è spezzata prematuramente.
Ancora una volta piangiamo la morte di un nostro concittadino lavoratore.
Una morte sul lavoro apre un dolore grande, il più grande.
E’una ferita profondissima che si apre per la consorte e per i loro due figli, per i parenti, per gli amici, per i colleghi di lavoro e per la comunità tutta.
L’insanabile contraddizione che continua a sussistere tra i diritti, sanciti dalla nostra Costituzione, al lavoro e alla tutela della salute, esplode di nuovo in maniera lacerante stroncando l’esistenza di un giovane padre lavoratore.
Queste tragedie, che purtroppo continuano a caratterizzare la storia del lavoro nelle nostre comunità, devono indurre, definitivamente, a scelte coraggiose e improcrastinabili sull’applicazione delle norme di sicurezza sul posto di lavoro, sui controlli e sugli investimenti che possano garantire ai lavoratori e ai cittadini una vita dignitosa.
Ci meraviglia, altresì, che l’incidente mortale si sia verificato in una fabbrica che da anni è sotto osservazione proprio sulla tutela del diritto alla salute da parte delle Istituzioni e delle Autorità competenti.
E’ il segno che dobbiamo agire ancora tanto e in modo più efficace per evitare che si ripetano simili eventi che costituiscono un trauma per ciascuno di noi.
Rivolgiamo, infine, un pensiero a tutte le vittime del lavoro proprio nel giorno a loro dedicato.
L’Amministrazione Comunale, abbracciando la famiglia di Alessandro e interpretando il sentimento di dolore che pervade l’intera città, proclama il lutto cittadino durante la celebrazione delle esequie.

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L’Amministrazione Comunale di Locorotondo esprime cordoglio per la scomparsa di Alessandro Morricella, giocatore della Acqua&Sapone Football Five Locorotondo. Nei giorni scorsi era stata espressa vicinanza alla famiglia ed agli amici. Oggi, purtroppo, si esprimono le più sentite condoglianze perchè è volato via un ragazzo meraviglioso.

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E in tutti i decreti e megadecreti sull’Ilva, in tutti i provvedimenti presi, nessuno ha pensato che forse era pericoloso far stare lì davanti al crogiuolo una persona? Con le nuove tecnologie disponibili, si poteva ovviare da prima, ci doveva pensare principalmente l’azienda e, se proprio questa disattenta, dovevano essere le norme a richiederlo. Ha dovuto pensarci un giudice. (Agostino Quero)

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