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Carcere di Bari: detenuto tenta di evadere ma sbaglia strada e finisce in direzione Anziché al muro di cinta

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“Accompagnamento urgente ”farlocco” di un altro detenuto (Alta sicurezza) in ospedale, si è prima arrampicato sul muro di passeggi superandolo, poi sceso nell’intercinta riusciva a salire sul muro di cinta, ed invece di dileguarsi diventando uccel di bosco, sbagliava percorso per arrivare dritto negli uffici della Direzione ove veniva prontamente bloccato e riportato all’interno dei reparti detentivi. Fortunatamente è finita bene, ma se il detenuto fosse riuscito ad evadere ed avesse fatto male a qualche cittadino chi ne avrebbe pagato le conseguenze?”. La questione è posta da Federico Pilagatti, responsabile del sindacato di polizia penitenziaria Sappe, dopo il (clamorosamente) fallito tentativo di ecasiobdal carcere di Bari. Il sindacalista evidenzia quello che ritiene un problema logistico è gestionale nel reparto sanitario del penitenziario barese.

“Sia chiaro, se un detenuto sta male ed ha necessità di visita bisogna agire in fretta, però da quello che ci viene raccontato non sembra che vada così per decine e decine di ricoveri in ospedale, soprattutto nelle ore serali e notturne, in cui i poliziotti in servizio sono già insufficienti per garantire la sicurezza del carcere in condizioni normali. Infatti abbiamo notizia che l’accompagnamento “urgente” del detenuto sia stato determinato da una lite scoppiata tra detenuti pericolosi di alta sicurezza verso le 8.30 del mattino. Subito dopo sarebbe stato visitato dal medico di guardia che non avrebbe adottato alcun provvedimento. Alle ore 12.30 circa il detenuto in questione sarebbe stato visitato dal dentista, il quale benché fosse presente in carcere dalle ore 10 circa, dopo aver rilevato la perdita di un dente richiedeva l’accompagnamento urgente dello stesso presso l’ospedale; per cui per far fronte a tale “emergenza” si provvedeva ad accorpare più posti di servizio ai poliziotti penitenziari, per trovare il personale per accompagnare il detenuto (alta sicurezza) sottoscorta. Ci è stato anche riferito che il detenuto sarebbe entrato in ospedale con il codice VERDE e sarebbe uscito con lo stesso codice per cui i poliziotti hanno aspettato per parecchie ore prima di ritornare in carcere.” Questo origina una forte critica da parte del Sappe.

 

 


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