Il giudice Rosario Priore, che ha indagato nel corso della sua carriera sul caso Moro e sulla strage di Ustica fra gli altri, avanza un’ipotesi, La pubblica il Corriere del Mezzogiorno: la strage di Bologna, del 2 agosto 1980 con 85 morti alla stazione, fu compiuta con un quantitativo eccezionale di esplosivo che sarebbe servito, in alternativa, per far evadere dal carcere di Trani il terrorista ppalestinese Saleh.
Rosario Priore fa questa ricostruzione nel libro “I segreti di Bologna” e parla di questa ipotesi basandosi sulla lettura delle carte giunte agli inquirenti dai servizi segreti: nel periodo della strage di Bologna, alcuni territori erano considerati particolarmente a rischio e fra essi, il barese. Con quell’esplosivo, secondo Priore, sarebbe stato possibile far saltare le mura spesse del penitenziario di Trani, in cui era detenuto il terrorista.
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