Potenza, Reggio Emilia e Padova (-0,1%); Roma, Perugia, Bologna e Genova (-0,2%); Bari, Trieste, Firenze e Milano (-0,3%); Livorno (-0,5%); Torino (-0,6%); Verona (-0,7%); e Venezia (-0,8%). Queste quindici grandi città sono lo specchio della deflazione italiana, stando al monitoraggio dell’Istat riguardo ai prezzi al consumo su base annua. Nel capoluogo pugliese, dunque, il calo è dello 0,3 per cento e non è neanche una delle situazioni peggiori. La deflazione non è un elemento positivo perché segnala il regresso in termini di consumi, quindi di circolazione di moneta. Peraltro, un grosso impulso a simili quote di deflazione arriva dal calo dei prezzi energetici perché, ad esempio, la media su base nazionale, al netto (appunto) dei beni energetici, c’è inflazione allo 0,4 per cento.