Di seguito il comunicato:
Dal 12 al 24 settembre con tre masterclass on line e con una residenza artistica in Romania prosegue il programma di ETERIA (Enhance Transborder Experiences, Rebuild Interactions of Artists), progetto sostenuto dal Programma Creative Europe dell’Unione Europea. Guidato dal Centro Italiano dell’International Theatre Institute – Unesco, in collaborazione con Astràgali Teatro, il progetto raccoglie un ricco partnenariato internazionale formato da ITI – Macedonia del Nord, Museo Nazionale di Archeologia di Costanza (Romania), Theatro Tsi Zakynthos (Grecia), Laboratorio di Realtà aumentata e virtuale del Dipartimento di Ingegneria per l’Innovazione dell’Università del Salento.
Le tre masterclass (trasmesse in live streaming sul canale youtube e sulla pagina facebook di ITI Italia) prenderanno il via martedì 12 settembre alle 11 con “Immersive technologies and video techniques for digital storytelling” a cura di Andrés Bustillo Iglesias, docente dell’Università spagnola di Burgos, inserito nella recente classifica degli scienziati più citati a livello mondiale pubblicata dall’Università di Stanford. Il suo campo di insegnamento comprende diverse topiche di informatica, principalmente focalizzate sull’animazione 3D e sulla realtà virtuale. Alle 18 spazio a “Social practices for performing arts” con Vito Minoia, esperto di Teatro educativo inclusivo dell’Università Carlo Bo di Urbino, dove insegna Discipline dell’educazione e dello spettacolo e dirige dal 1996 la Rivista Europea Catarsi, Teatri delle diversità, con qualificate ricerche nei contesti di Disabilità, Carcere, Disagio psichico. È direttore del Centro Teatrale “Aenigma”, presidente del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere e Coordinatore dell’International Network Theatre in Prison. Con il Ministero della Giustizia italiano ha ideato nel 2014 (X edizione nel 2023) la Giornata Nazionale del Teatro in Carcere, in concomitanza con la Giornata Mondiale del Teatro promossa dall’ International Theatre Institute UNESCO. Mercoledì 13 settembre alle 11 appuntamento finale con “Female myth as a common cultural heritage – Hecate” a cura di Cristian Cealera (educatore museale del Museo di Storia Nazionale e Archeologia di Costanza, specialista in mitologia femminile antica della Dobrogea romana, scrittore, sceneggiatore, produttore di libri e film che promuovono la cultura della Dobrogea); Cristina-Georgeta Alexandrescu (archeologa, ricercatrice scientifico dell’Istituto Archeologico “Vasile Pârvan” di Bucarest; esperta di archeologia greco-romana; responsabile scientifico presso i siti di Troesmis e Murighiol); Adriana-Claudia Citeia (professore associato nella Facoltà di Storia e Scienze Politiche dell’Università “Ovidius” di Costanza, autrice e curatrice di numerosi libri e articoli scientifici transdisciplinari).
Dal 14 al 24 settembre a Costanza in Romania un folto gruppo di performer internazionali provenienti da Grecia, Italia, Romania, Turchia, Nord Macedonia, Finlandia, Tunisia parteciperà a “Crossroads and Borders“. Realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale di Storia e Archeologia di Costanza e gli altri partner del progetto, la residenza ospiterà un laboratorio intensivo, diretto dal regista Fabio Tolledi (presidente del centro italiano e vicepresidente della rete mondiale dell’ITI e direttore artistico di Astràgali Teatro), per la creazione di una performance sulle tematiche del progetto, dal titolo “Il corpo del nemico“. Spazio anche a tre attività di “Inter-community Lab“, partecipate in maniera trasversale da artisti e cittadini (“Through the generations”, “Community Telling”, “Singing Memories”) e un ciclo di masterclass. Sabato 23 settembre nel sito archeologico delle Terme Romane di Costanza andrà in scena il primo work-in-progress della performance diretta da Fabio Tolledi, un allestimento originale che affronta le laceranti questioni dei conflitti, con Filareta Atanasova, Georgia Givetsi, Georgiana Mazilescu, Iovanna Kapodistria, Khouloud Thabet, Laura Iordan, Matteo Mele, Natasha Petrovikj, Onur Uysal, Remus Archip, Roberta Quarta, Sanna Toivanen, Simona Spirovska, Simonetta Rotundo, affiancati dalle elaborazioni visuali delle operatrici dell’AVR Lab dell’Università del Salento, Carola Gatto, Sofia Chiarello, Giada Sumerano, con il coordinamento del professore Lucio De Paolis.
Il progetto ETERIA, che si concluderà nel giugno del 2024, sviluppa modelli innovativi nel campo del teatro sociale e di comunità e della trasformazione dei conflitti attraverso le arti favorendo il coinvolgimento della cittadinanza, la sostenibilità ambientale e culturale, il lavoro comune e condiviso tra artisti, migranti, ingegneri dell’innovazione, videomaker ed operatori culturali. Il progetto cerca di fornire necessarie risposte alle complesse dinamiche di questo preciso momento storico, tra la pandemia e i nuovi conflitti bellici emergenti. La cultura e la creatività offrono a donne e uomini strade nuove e inaspettate da percorrere insieme. ETERIA realizza un ambiente di coworking sul tema del conflitto e delle sue narrazioni audiovisive in quattro paesi europei. Nei prossimi mesi tre complesse ed articolate residenze artistiche tematiche: su “Conflitto e memoria”, “Crocevia e frontiere” e “Conflitto e migrazioni”, saranno accolte da tre importanti siti archeologici, alcuni dei quali in stato di abbandono – dopo Costanza in Romania (settembre 2023), Zante in Grecia (novembre 2023) e nella provincia di Lecce (marzo 2024) – dove sarà messa in scena anche la coproduzione teatrale internazionale frutto del lavoro di questi mesi.
—–
Di seguito il comunicato:
Dalle 21:30 l’anfiteatro accoglierà il concerto del trio pugliese La Cantiga de La Serena che, tra gli altri, presenterà i brani de
“La Novia“, quarto album prodotto dall’etichetta discografica Zero Nove Nove, distribuito in Italia da Self, in Olanda, Belgio e Lussemburgo da Xango Music e nei migliori store on line da Believe Digital. Dal 2008 l’ensemble formato da Fabrizio Piepoli (voce, chitarra battente, chitarra classica, shruti box, daff, bendir, tamburello, qraqeb), Giorgia Santoro (flauto, bansuri, flauto contrabbasso, arpa celtica, duduk, sajat, cimbali, palmas, voce) e Adolfo La Volpe (oud, chitarra classica, tar, voce) si dedica al recupero e alla rielaborazione della musica antica e tradizionale del bacino del Mediterraneo. Su Youtube è disponibile anche il videoclip del singolo “A la una yo naci“. Firmato da Giuseppe Pezzulla con la produzione esecutiva di Teresia Film, il video, grazie alla collaborazione con il Comune di Melpignano, è girato nel Palazzo Marchesale del paese salentino. Dopo “La Serena” (2016, Workin’ Label), “La Fortuna” (2019, Dodicilune) e “La Mar” (2021, Dodicilune), il nuovo progetto rappresenta l’ennesimo frutto di questo continuo lavoro di ricerca ed esplorazione portato avanti dal trio per riproporre, in una chiave nuova e personale, un repertorio che promuove il dialogo musicale e culturale tra Occidente e Oriente. La sempre presente tradizione sefardita – espressione della cultura e delle tradizioni degli ebrei spagnoli – dialoga con canti, romanze e tarantelle appartenenti a culture ed epoche differenti, proponendo un equilibrio inedito tra innovazione e tradizione. Le radici pugliesi rappresentano il braccio di un compasso fisso al centro, che consente all’altro di tracciare una circonferenza immaginaria che idealmente racchiude tutto il bacino del Mediterraneo. Con queste premesse, il titolo scelto (La Novia, La Sposa) richiama un’immagine dal forte valore archetipico, in modo speciale nelle culture tradizionali del Mediterraneo, un simbolo dalle molte implicazioni mistiche, esoteriche e filosofiche, ma che al tempo stesso conserva nella modernità il forte impatto evocativo della promessa d’amore. Unire in matrimoni simbolici canti, lingue, storie e tradizioni diverse, dando vita a creature nuove, differenti dalle matrici che le hanno generate, è il fulcro concettuale sul quale si innesta la ricerca musicale dell’ensemble. Negli undici brani – cantati in ladino, arabo, italiano e in vari dialetti del Sud Italia – il trio è affiancato da Nabil Bey Salameh, voce dei Radiodervish, dalle Faraualla, quartetto femminile pugliese che esegue un repertorio di polifonie vocali a cappella, dal trio L’Escargot, dal violinista Francesco D’Orazio e dal percussionista e tamburellista Roberto Chiga.Gli scavi archeologici, avviati sin dalla seconda metà dell’ottocento grazie al Duca Sigismondo Castromediano con la direzione di Luigi De Simone, hanno riportato alla luce aree di necropoli, tombe ipogee scavate nella roccia, porzioni delle fortificazioni messapiche, oltre a tratti di strade basolate, luoghi di culto ed edifici pubblici di età romana. Al centro dell’insediamento si conserva l’Anfiteatro romano, costruito durante il regno dell’imperatore Traiano (98-117 d.C.) e riportato alla luce recentemente. Lecce può vantare, infatti, due anfiteatri romani a distanza di pochi chilometri: quello di Lupiae in Piazza Sant’Oronzo, nel cuore della città, e quello dell’antica Rudiae, nelle campagne alle porte del capoluogo salentino sulla via per San Pietro in Lama. Durante le visite sarà ricordata anche la figura di Otacilia Secundilla, una giovane donna romana vissuta duemila anni fa che, con la sua opera filantropica ha donato le economie proprio per la costruzione dell’Anfiteatro. Rudiae è uno dei siti archeologici più importanti del Salento, oggi fruibile grazie al partenariato pubblico-privato per la promozione e valorizzazione stipulato tra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce e A.R.Va srl – spin off dell’Università del Salento, anche sulla base di un preventivo accordo tra la stessa Soprintendenza e il Comune di Lecce.
Il Parco Archeologico di Rudiae dista da Lecce circa 3 km in direzione sud-ovest. L’ingresso al Parco, dotato di un parcheggio interno nell’area di Fondo Acchiatura, è situato in Via A. Mazzotta (40°19’55.6″ N 18°08’46.3″ E), di fronte all’IISS Presta Columella. Per la visita (della durata di circa un’ora) si consigliano scarpe comode, copricapo/cappellino e acqua.