Di seguito un comunicato degli organizzatori:
Al Festival pianistico Città di Corato, giovedì 12 ottobre (ore 21), Teatro Comunale, è di scena la stella Yuri Bogdanov, il vincitore del Premio Johann Sebastian Bach di Lipsia e del Premio Schubert di Dortmund. Anche per queste due affermazioni il pianista russo è internazionalmente riconosciuto per le sue interpretazioni di Bach e Schubert, autore, quest’ultimo, del quale Bogdanov russo è stato consacrato migliore esecutore al mondo dallo Schubert Institute di Vienna per le registrazioni della stagione 1995/1996.
Bach è, invece, tra i compositori del concerto che il noto pianista tiene per la manifestazione diretta da Filippo Balducci nella Rete di musica d’arte Orfeo Futuro con il sostegno di Regione Puglia e Comune di Corato insieme ad alcune associazioni culturali, il mondo della scuola e imprenditori locali. La serata si aprirà, infatti con la Partita n. 6 BWV 830 del genio di Eisenach per poi proseguire nel segno di Liszt (Mephisto Walzer n. 1) e Chopin (Sonata op. 35, Notturno op. 27 n. 2, Scherzo n. 2 op. 31). Biglietti 10 euro (ridotti 7 euro).
Intanto il direttore artistico Balducci fa un bilancio del workshop di quattro giorni conclusosi con l’esibizione dei pianisti Gianluca Quadarella, Giuseppe Demartino, Cecilia Farina, Corrado Fondacone e Giulio De Padova di fronte a un pubblico entusiasta. Il maestro – che ha fornito una semplice guida all’ascolto ai presenti – ha annunciato che Giulio De Padova terrà un recital per l’edizione 2018 del Festival pianistico e ha assegnato due buoni offerti dalla Libreria Le Muse di Bari allo stesso De Padova e a Gabriele Dematteis, impossibilitato ad esibirsi per sopraggiunti motivi personali.
E molto apprezzati dal pubblico, che ha gremito la Sala Verde del Municipio, sono stati i due concerti dei quali sono stati protagonisti altrettanti giovani talenti della tastiera, il giovanissimo pianista pugliese Giuseppe Campobasso, impegnato con un programma davvero arduo comprendente l’Appassionata di Beethoven, la Toccata op. 7 di Schumann, i dodici Studi op. 10 di Chopin e, come bis, la danza Cubana di Falla, e il jazzista Danilo Blaiotta, che ha incantato gli spettatori con brani di sua composizione, standard e momenti di improvvisazione.