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Traffico di tonnellate di droga tramite clan di Bari: tra gli arrestati il procuratore dell’associazione arbitri Rosario D'Onofrio era stato anche ufficiale medico dell'esercito. Trasporto degli stupefacenti anche su Smart con doppiofondo realizzate a Cerignola

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Stando all’indagine coordinata dalla procura di Milano, sei tonnellate di droga erano state oggetto di traffico internazionale, da Albania e Spagna, in due distinti gruppi criminali milanesi. In uno, secondo l’accusa, il know how di Giovanni Neviera, un affiliato al clan barese Abbaticchio. Quarantadue arresti fra Italia e Spagna nelle scorse ore ad opera della Guardia di finanza. Particolarmente clamoroso quello di Rosario D’onofrio, 42 anni, a capo della procura Aia, associazione italiana arbitri di calcio. D’onofrio, era soprannominato Rambo nell’ambiente del narcotraffico, stato anche ufficiale medico dell’esercito e stando alla contestazione, proprio la mimetica militare usava anche, per trasportare la droga durante il lockdown. Tra i mezzi usati dai gruppi criminali, secondo l’accusa, Smart con il doppiofondo appositamente realizzate a Cerignola. L’Aia, associazione italiana arbitri, è parte lesa, secondo quanto ha ribadito il presidente Alfredo Trentalange: non esclude un’azione nei confronti di D’Onofrio. Il presidente della federcalcio, Gabriele Gravina, si è detto sconcertato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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