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Deep art a Martina Franca Convegno

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Di Agostino Convertino:

A Palazzo Ducale, luogo d’arte per antonomasia, transita “Deep Art – La profondità dell’Arte”. L’incontro, organizzato da “Martinesi.it” con il patrocinio del Comune di Martina Franca, ha messo in luce la produzione di un giovane intellettuale martinese – Matteo Ricupero – che vive e lavora a Ferrara pur mantenendo uno stretto legame con la terra che ha determinato il suo imprinting culturale.

È un artista, sceneggiatore e docente d’arte che ha trovato nella scrittura una cifra espressiva complementare al talento nelle arti visuali cui si rapporta come ad un sistema di vasi comunicanti: carismi diversi tenuti insieme dalla “téchne” – il saper fare degli antichi greci – per spingersi nella profondità dell’arte sublimata dal racconto. Pagine come fossero tele e penne maneggiate come pennelli per due romanzi  –  “Arcano. Lo scrigno di Pandora (ed. Giovane Holden)” e “La Stella del Mattino (Pathos Ed.)” che pongono Matteo Ricupero in un’area molto vivace del mercato editoriale.

A discuterne con l’Autore, nel Salotto Giapponese di Palazzo Ducale, due promotori culturali martinesi, il prof. Gianni Corrente e la dott.ssa Roberta Zaccaria, insieme a un grande attore italiano, Roberto M. Iannone, che col suo timbro da provetto doppiatore ha letto alcuni passi dei due libri evocando gli ologrammi di Luna e Lili, le protagoniste femminili dei due romanzi. Particolarmente indovinata la visione sinottica del prof. Gianni Corrente: “Gli scritti in questione sono tutto un leopardiano fingersi “nel pensiero” e non suffragano un giudizio che, in parole povere, è di debolezza spirituale. L’Autore, col suo racconto, striscia in un continuo arrampicamento verso la luce, convinto che si possa volare in sogno. Luna vaga verso il cielo, perché dal cielo, dalla Luna è stata donata. Insomma un dantesco “quindi uscimmo a riveder le stelle”.

L’immaginario artistico – “Le Opere” – è stato rappresentato da quelle che ipotizziamo essere tra le più gradite a Matteo Ricupero: si “surfa” tra epoche, stili e pittori diversi lambendo caricature dei personaggi più svariati. Si sfrutta la potenza dell’immagine fuori dal consueto contesto museale, la si somministra e la si assume come postilla all’accezione totale del talento. Un autentico “full immersion” nella complessa personalità di un artista-scenografo-scrittore che sta costruendo un solido progetto culturale.


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