Alle dieci meno un quarto di sera, il 13 gennaio 2012, la Costa Concordia, nave da crociera, prese uno scoglio. Non lontano dall’isola del Giglio, Toscana. Una tragedia, quella notte in cui a Schettino corrispose l’immagine di un codardo, in cui a De Falco corrispose la figura di un militare integerrimo, in cui il mondo vide un colosso del mare, ferito in acqua.
Morirono 33 persone, fra passeggeri e membri dell’equipaggio e fra le vittime un sommozzatore, intento con gli altri a recuperare persone e corpi dall’enorme scafo coricatosi su un fianco. Un disastro del mare, quella notte. Fra le vittime un pugliese, l’eroe della Concordia: un trentenne musicista. Giuseppe Girolamo, di Alberobello, lasciò il suo posto nella scialuppa di salvataggio a una bambina. E morì lui. Una petizione online, per mesi, ha consentito di raccogliere firme per chiedere ciò che l’Italia deve a Giuseppe Girolamo, la medaglia d’oro al valore civile.