Il coordinamento fra i nove consiglieri regionali della Puglia eletti nel tarantino è oggetto del dibattito in queste ore. Dopo la riunione tenutasi la settimana scorsa, quel patto per Taranto fra i consiglieri regionali è una novità che si trova da subito di fronte a un bivio: o una cosa realmente rappresentativa di un territorio che ha problemi difficilmente riscontrabili nell’Unione europea o una montagna di chiacchiere inutili. Intanto si registra un minimo di malumore da parte di Gianni Liviano, per la scelta di Michele Mazzarano quale componente del tavolo Cis. Ma su proposta di una di Forza Italia, quel posto va a uno del Pd.
Di seguito il tweet di Liviano:
Mi sono Proposto (per il tavolo CIS) ma su proposta della Franzoso hanno scelto Mazzarano. Auguri a lui, ma il mio Mandato non è in bianco.
Va detto peraltro che Gianni Liviano ha avuto l’occasione, notevole: era assessore regionale. L’ha gettata via o, chissà, gliel’hanno fatta gettare via. Adesso deve mettere da parte le proteste per ciò che non arriva e dedicarsi esclusivamente a ciò che può fare, e lo deve a se stesso innanzitutto.
C’è poi la presa di posizione di Renato Perrini, Coordinatori e riformisti, in merito al coordinamento fra consiglieri regionali del territorio tarantino. Di seguito:
La grave emergenza socio economica in cui versa il territorio ionico richiede, oggi più che mai, coesione e unità di intenti. In questa direzione ci stiamo muovendo attraverso quel “patto per Taranto” che ci ha visti, come consiglieri regionali del territorio, metterci insieme per traguardare l’obiettivo di definire una piattaforma comune. La politica, dunque, superando ogni steccato ideologico, prova a ricercare, sul piano del metodo, i motivi di una condivisione di strategie e obiettivi, pur nel rispetto delle diverse sensibilità e valori. Uno sforzo significativo che rischia di essere vanificato se, come si continua a verificare, l’esempio non viene seguito dalle altre istanze del territorio: istituzioni, associazioni, rappresentanze di categoria. Noto, in particolare che, da parte di alune importanti organizzazioni del territorio si continua ad assumere posizioni che segnalano una tendenza a privilegiare alcune relzioni con le rappresentanze politiche di una parte, venendo meno quindi a quell’impegno, troppo spesso solo formale, a dialogare con tutte le forze politiche e a favorire coesione e unità d’azione. Auspico che vi sia un cambio di rotta e che si comprenda che atteggiamenti isolazionistici, o peggio conflittuali, non producono crescita e progresso, ma, al contrario, indeboliscono tutti, e in particolare chi ne è responsabile.